Avrà validità fino al prossimo 31 marzo del 2012 lo stato d’emergenza per la regione Basilicata, decretato giovedì pomeriggio dalla presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nel decreto, firmato dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si sottolinea che dal 18 febbraio al primo marzo il territorio regionale “è stato interessato da eccezionali avversità atmosferiche”, che hanno provocato danni notevoli alle infrastrutture pubbliche e private.
Intanto nel Metapontino, la zona più colpita dall’alluvione di inizio marzo, prosegue la conta dei danni; proprio per fare il punto della situazione l’assessore regionale all’Agricoltura, Vilma Mazzocco, ha convocato una riunione straordinaria del Tavole Verde, svoltasi a Policoro, nella sede locale del Dipartimento Agricoltura regionale.
Nel corso della riunione con i rappresentanti delle organizzazioni agricole, svoltasi a porte chiuse, l’assessore ha delineato il percorso che si sta facendo, in sinergia con la Protezione Civile, la Presidenza della Giunta e gli altri Dipartimenti regionali, per arrivare in tempi brevi alla redazione di un documento tecnico, riassuntivo dei danni subiti dalle produzioni e dalle aziende agricole e zootecniche, finalizzato alla presentazione della richiesta di interventi al Governo nazionale.
L’esponente della Giunta ha anche annunciato che chi è stato colpito dall’alluvione del due novembre può presentare la domanda per ottenere il contributo.
Infine giovedì scorso al Comune di Policoro si sono riuniti gli assessori all’agricoltura dei comuni jonici ed i rappresentanti delle associazioni di categoria, che nei giorni scorsi hanno costituito il coordinamento permanente.
Tra i provvedimenti urgenti richiesti l’utilizzazione delle royalties dell’acqua a tutela del territorio e dell’ambiente anche a valle degli invasi, insieme ai fondi derivanti dalla misura 126 del Piano di sviluppo regionale della Regione Basilicata e del Fondo europeo di solidarietà delle calamità da condividere anche con la regione Puglia.
“Tali richieste – hanno detto i membri del coordinamento – emergono dalle condizioni disperate degli agricoltori del Metapontino, i quali non sono nelle condizioni di produrre reddito dalle loro aziende in quanto distrutte nelle colture in atto che nelle strutture”.