Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Matera, Roberto Scillitani, ha revocato le misure cautelari disposte per nove dei dieci indagati dalla Procura materana per un presunto giro di tangenti per la realizzazione di un impianto di pubblica illuminazione nel comune di Policoro.
A tornare in libertà tutti tranne il sindaco del comune jonico, Nicola Lopatriello.
La decisione è stata presa a seguito dell’incidente probatorio dello scorso primo marzo e sarebbe motivata dal fatto che i dieci indagati si sono dimessi dalle proprie funzioni e pertanto non possono più reiterare il reato.
Probabilmente proprio per questa ragione il gip non ha revocato la misura degli arresti domiciliari anche per Lopatriello.
Dopo il 13 gennaio, il primo cittadino di Policoro non ha mai preso in considerazione la possibilità delle dimissioni perchè fermamente convinto della sua innocenza.
Tornano invece in libertà l’ex assessore ai Lavori Pubblici al comune di Policoro, Cosimo Ierone, il dirigente e segretario comunale Felice Latronico; il presidente della cooperativa agricola Campoverde di Policoro, Giuseppe Benedetto, gli imprenditori policoresi, Rocco La Rocca e Felice D’Amato, gli avvocati Luigi Rotunno, di Noci e Giuseppe Leo, di Bari; gli imprenditori pugliesi Giovanni Colamarino e Livio Gennaro.
Per i fratelli Piermaria e Giovanni Lista, avvocato e ingegnere di Policoro e Felice Viceconte, dirigente comunale, la revoca degli arresti domiciliari era già arrivata nei giorni scorsi.
I provvedimenti cautelari erano stati eseguiti dalla Guardia di Finanza di Matera, che effettuò perquisizioni nell’Ufficio tecnico del Comune, nelle abitazioni e negli uffici degli indagati e nelle sedi di alcune società.
L’inchiesta, coordinata dal pm Valeria Farina Valaori, ha riguardato due bandi, uno del valore di 20 mila euro, l’altro di 26 mila.