Nella giornata di lunedì 8 giugno ricorre l’anniversario della morte del Brigadiere del disciolto Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza Giovanni Saponara, “vittima del dovere” e medaglia d’oro al valor civile alla memoria.
Nel cimitero di Salandra, dove riposano le sue spoglie, in mattinata, ha avuto luogo la cerimonia commemorativa, con la deposizione di una corona alla memoria da parte del Questore della provincia di Matera Luigi Liguori. Alla cerimonia hanno partecipato anche il Sindaco di Salandra Gianfranco Tubito e alcuni familiari del compianto Brigadiere.
Giovanni Saponara, nato a Salandra, cadde vittima di un’azione terroristica l’8 giugno 1976 in Genova, mortalmente ferito da numerosi colpi d’arma da fuoco ad opera di un commando appartenente alle Brigate Rosse, mentre espletava il servizio di scorta al Procuratore Generale della Repubblica di quella città, Francesco Coco.
La mattina dell’8 Giugno 1976, dopo avere prelevato l’alto magistrato dalla propria abitazione, si stava dirigendo con lui verso l’autovettura di servizio, parcheggiata a poche decine di metri di distanza. Prima di arrivarvi, un commando di tre terroristi fece fuoco contro il brigadiere Giovanni Saponara e il giudice Coco, uccidendoli entrambi. Contemporaneamente un secondo commando uccise a colpi di pistola l’autista dell’alto magistrato, l’appuntato dei Carabinieri Antioco Dejana.
I terroristi partecipanti all’agguato vennero arrestati dalle Forze dell’Ordine negli anni successivi. Giovanni Saponara era sposato e padre di due figli, di 11 e 8 anni.
Al nome di Giovanni Saponara, che ha immolato la vita per il servizio, è intitolata la Sezione della Polizia Stradale di Matera e la locale sezione dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.
A imperituro ricordo dell’eroico sacrificio, il Comune di Salandra a suo nome ha intitolato una via cittadina e dedicato un cippo funerario.
Questura di Matera