Botta e risposta tra il segretario dell’Ugl Matera Pino Giordano e i vertici dell’Azienda Sanitaria di Matera sulle condizioni dell’ambulatorio di Ortopedia dell’ospedale di Policoro.
Attraverso un comunicato il sindacalista aveva chiesto agli amministratori regionali e ai Carabinieri dei Nas di avere risposte sul “degrado nell’interno dell’ospedale ‘Papa Giovanni Paolo II’ di Policoro ossia, sulle pessime condizioni dell’ambulatorio di ortopedia dislocato in uno ‘scantinato’ totalmente interrato della struttura”.
“Stiamo parlando – fa sapere Giordano – di una struttura dove si dovrebbe difendere il diritto alla salute. L’Assessore alla Salute e Politiche sociali Rocco Luigi Leone e, soprattutto i Nas, hanno l’obbligo di verificare, cosa che non è avvenuta dal lontano 2013 da quando l’Ugl ne denuncia, se nel nosocomio sanitario di Policoro, esistano le minime condizioni di sicurezza e salubrità per il personale e per l’utenza che quotidianamente frequentano l’ambulatorio menzionato: assenza delle vie di esodo relativamente alla sicurezza in caso d’incendio, scarsa illuminazione, assenza di areazione, assenza di finestre, tombini che si aprono alle prime piogge, si registra persistentemente puzza di fogna, scarsa igiene. Nell’ambulatorio di ortopedia, vero ‘deposito/scantinato’, fanno visita anche grandi topi e nei giorni scorsi anche un serpente di grosse dimensioni. Per non parlare dell’unica ascensore esistente che più delle volte non è funzionante: allora si assiste a scene da ‘Comicità’ con pazienti da scendere ‘a spalla’ dalle scale su carrozzelle o su barelle. C’è leggerezza su quanto denunciamo, ma noi conosciamo l’immenso sacrificio e l’alta professionalità del personale medico e paramedico: soddisfano solo per l’ambulatorio in questione dell’ospedale Ionico, prestazioni per un’utenza di oltre 30000 pazienti ed il numero aumenta notevolmente se si considera che, ogni ammalato necessita minimo di un accompagnatore per la prestazione. Cosa bisogna aspettare ancora che succeda una tragedia per intervenire?
Se per un motivo qualsiasi scoppia un incendio in questo reparto seminterrato, di chi sarà la responsabilità dei mancati controlli? Anche questo edificio ospedaliero deve essere considerato, come altri ospedali di tutti i paesi del mondo, luogo a rischio di incendio nel quale la gestione dell’emergenza è particolarmente complessa. Infatti, alle ‘normali’ esigenze di tutela della incolumità del personale dipendente e del contenimento delle perdite economiche, in un edificio ospedaliero si aggiungono problematiche ‘delicate’, sia per la presenza di persone traumatizzate che nel nostro caso specifico sono impossibilitate ad abbandonare autonomamente i luoghi oggetto dell’incendio, sia per i risvolti sociali che le conseguenze di un incendio possono comportare. Nell’ambulatorio di ortopedia, è sconosciuta e assente una check-list degli aspetti da valutare nella predisposizione di un piano di emergenza, anche di carattere generale, senza una pur minima via di uscita d’emergenza e mappa con indicazioni delle vie d’uscita come ben sancisce il d. lgs. 626/94 – D.M. 10.3.1998 sulla valutazione del rischio di incendio ed i piani di emergenza nei luoghi di lavoro. Non è più tollerabile – conclude Giordano – che a farne le spese siano come sempre i lavoratori ed i cittadini più deboli. Pertanto, dinanzi all’evidente disagio dei pazienti che si recano in tale struttura, ribadiamo l’urgenza di verifiche e controlli dei Carabinieri Comando N.A.S., prima di intraprendere iniziative pacifiche di proteste per arrivare a soluzioni definitive tese ad attutire al più presto gli inaccettabili disagi che ledono i diritti elementari dei cittadini e che penalizzano i pazienti Policoresi, le loro famiglie e soprattutto chi lavora giorno e notte nei reparti con grande senso di sacrificio: tutto ciò è dal lontano 2013 che l’Ugl Matera lo denuncia ma, finora, tutti hanno fatto orecchie da mercante”.
Secca la replica dell’Azienda Sanitaria di Matera.
“La direzione strategica dell’Asm smentisce tale notizia e tranquillizza i pazienti, perché possano recarsi in sicurezza nella struttura.
Non è altresì vero che non esista una uscita di sicurezza in caso di incendio, dalla parte opposta a quella dell’ingresso nella sala d’aspetto, infatti, il corridoio continua fino a condurre ad un’altra uscita. Si sta altresì provvedendo a dotare lo stesso ambulatorio di una ulteriore uscita per il personale dedicato .
Non è vero che vi è un solo ascensore, ve ne sono infatti due. Durante il periodo dell’emergenza pandemica uno dei due è stato momentaneamente reso non utilizzabile dai pazienti, al fine di rispettare le disposizioni nazionali che prevedevano accessi contingentati e regolamentati, per evitare una incontrollata circolazione di persone.
Così come è stato già fatto con i locali della Fisiatria, che sono stati ristrutturati, anche per l’ambulatorio di Ortopedia è già stato predisposto un progetto per il sistema di trattamento dell’aria, l’aria condizionata, il cambio degli infissi ed altri lavori di ristrutturazione.