Il segretario generale Fials Matera, Gianni Sciannarella, esprime alcune riflessioni dopo aver partecipato all’incontro organizzato dal Dipartimento Salute della Regione Basilicata sulla proposta di riordino del sistema sanitario regionale presentata dall’assessore Leone e presenta le proposte del sindacato emerse dal confronto nel gruppo “La Sanità materana non si tocca”.
“Venerdì 24 luglio nell’Auditorium dell’Ospedale Madonna delle Grazie si è tenuto un incontro organizzato dal Dipartimento salute regionale inerente la proposta di riordino del sistema sanitario regionale – si legge nella nota di Sciannarella – In qualità di segretario Fials Matera e promotore del gruppo “La Sanità materana non si tocca” vorrei ringraziare tutti gli operatori sanitari, le associazioni e i cittadini che ci hanno aderito alla nostra petizione e ne sono sostenitori ma soprattutto che ci hanno sostenuto in questa calda giornata di luglio facendo sentire la propria voce. In questo incontro abbiamo finalmente visto un popolo unito, tutti gli interventi sono stati a senso unico e contrari alla proposta di riordino presentata dalla Regione Basilicata. I dati che ci sono stati forniti erano solamente inerenti agli ultimi due anni e anche con un passivo 30 milioni di euro a dovuti all’emigrazione sanitaria. La Asm si dimostra comunque in netto miglioramento rispetto ad Asp e Azienda Ospedaliera San Carlo dove i dati sono addirittura peggiori con un passivo di 89 milioni di euro. Quindi se un sistema deve essere preso come esempio ed esteso a tutta la regione, quello deve essere il modello misto della Asm che negli anni passati, quando sono state fatte scelte di investimenti in professionalità, funzionava alla grande dimostrando appeal anche dalla vicina Puglia.
Sono ormai diversi mesi che l’Asm è priva di un direttore generale dopo le dimissioni di Joseph Polimeni e più volte abbiamo chiesto all’assessore regionale Leone di nominare il successore per rilanciare il ruolo dell’Azienda Sanitaria di Matera, un ruolo che in questi mesi è stato ridimensionato a causa delle note criticità, come la carenza di organico (infermieri, oss, medici e ostetriche) che determina un aumento delle patologia da stress lavoro correlato. Se a queste problematiche si aggiungono anche le note difficoltà di gestione da parte della dirigenza Asm è evidente che la situazione potrebbe aggravarsi in tempi rapidi.
Per questo abbiamo presentato la nostra idea: quella di una riorganizzazione che deve prevedere due aziende miste, Asm e Asp e ovviamente il Crob di Rionero, che porti ad una vera integrazione tra Ospedale e territorio senza creare dualismi e guerre intestine.
Occorre rilanciare la Sanità attraverso la riorganizzazione e la valorizzazione delle strutture periferiche quali Policoro, Tinchi, Stigliano e Tricarico. Quest’ultimo merita una menzione particolare perché con una radiologia e una sala operatoria funzionante se fosse messa in condizioni di operare, può dare le risposte di salute che meritano i cittadini della collina materana.
Inoltre si può e si deve rinforzare il territorio attraverso la creazione delle Case della salute. Attraverso questi presidi, con il contributo delle associazioni e dei medici di base, i cittadini possono avere le risposte necessarie in termini di assistenza sanitaria senza dover affollare gli ospedali per visite semplici anche attraverso gli infermieri di famiglia, figura necessaria diventata legge da pochi giorni. Abbiamo l’obbligo di pensare ad un modello di Sanità vicino alle persone anche attraverso gli accordi di confine con Puglia e Calabria. Quindi ci sono alternative alla proposta dell’Assessore regionale Leone senza togliere autonomia ai territori”.