Il Segretario Generale Fials Matera, Gianni Sciannarella, il Segretario Aziendale Fials, Marco Bigherati e il Segretario Fials Adms, Angelo Fracchiolla in una nota informano che si è svolta venerdì 21 agosto presso il piazzale Sant’Agnese nel rione Agna un incontro promosso della Fials Matera per condividere con i cittadini la bozza di Proposta di legge per il riordino della Sanità lucana da presentare alla Regione Basilicata. All’evento sono intervenuti numerosi cittadini iscritti al Gruppo facebook “La Sanità Materana non si tocca”.
“Ringraziamo i cittadini che hanno raccolto il nostro invito per partecipare in una calda giornata di agosto all’assemblea convocata per discutere di un tema che sta a cuore certamente a tutti, quello della salute. Siamo contentissimi dell’interesse manifestato verso la nostra idea di provare a coinvolgere la cittadinanza in ogni momento decisionale perché solo informando costantemente e coinvolgendo i cittadini nel progetto possiamo sperare che si sentano attori protagonisti e che in loro scatti la scintilla della protesta civile per avere poi il prossimo 10 settembre una piazza Vittorio Veneto gremita di gente.
“Ringraziamo i cittadini che hanno raccolto il nostro invito per partecipare in una calda giornata di agosto all’assemblea convocata per discutere di un tema che sta a cuore certamente a tutti, quello della salute. Siamo contentissimi dell’interesse manifestato verso la nostra idea di provare a coinvolgere la cittadinanza in ogni momento decisionale perché solo informando costantemente e coinvolgendo i cittadini nel progetto possiamo sperare che si sentano attori protagonisti e che in loro scatti la scintilla della protesta civile per avere poi il prossimo 10 settembre una piazza Vittorio Veneto gremita di gente.
La nostra è una proposta che rispetta i principi di efficienza, qualità e sicurezza delle cure, della centralità del paziente e dell’umanizzazione delle cure nel rispetto della dignità della persona. È necessario il riequilibrio dei ruoli tra ospedale e territorio e una più adeguata attenzione alle cure, questi sono oggi gli obiettivi di una politica sanitaria attenta ai nuovi bisogni di salute determinati dagli effetti delle tre transizioni-epidemiologica, demografica e sociale che hanno modificato il quadro di riferimento degli ultimi decenni in Basilicata. Tale cambiamento necessità una più corretta ridistribuzione delle risorse che deve essere fatta oggettivamente ed in maniera equa tra le aziende. Pertanto la nostra proposta si basa sulla applicazione su base regionale di un modello fatto da due Aziende, una a Matera (ASM) e una a Potenza (ASP), due aziende di tipo misto che controllino sia gli ospedali per acuti (Matera e Policoro) che il territorio per fornire una corretta integrazione tra di essi.
Un ruolo importante secondo la nostra proposta di legge lo devono svolgere gli Ospedali Territoriali (Tricarico, Stigliano e Tinchi) che dovrebbe essere messi in condizione di dare risposte importanti con strumentazioni all’avanguardia e personale sufficiente a garantire le dimissioni protette in linea con quanto affermato nel Decreto Ministeriale del 2 aprile 2015 N 70.
L’integrazione/interazione funzionale tra le strutture territoriali e le strutture ospedaliere riveste per noi un aspetto centrale nel regolamentare i flussi sia in entrata che in uscita assumendo un ruolo fondamentale nelle dimissioni protette e quindi la presa in carico del post ricovero. Inoltre queste strutture dovranno promuovere attività di educazione della popolazione e corretti stili di vita come previsto dal nuovo patto per la salute 2014-2016.
Per quanto riguarda il servizio 118 vorremo ritornare ad una gestione provinciale del personale annullando gli effetti della legge del 2017. Ovviamente va ampliata le rete delle postazioni e andrebbero migliorate le infrastrutture viarie.
Ma le vere novità della nostra proposta sono due: la nascita delle Case della Salute, che per noi dovrebbero essere parte fondamentale ed essenziale della rete dei servizi aziendali e delle cure primarie che permetterebbero una relazione diretta tra l’assistenza territoriale e gli altri nodi della rete assistenziale. Collocate in sedi fisiche ben riconoscibili e presenti in maniera omogenea sul territorio regionale in modo da costruire una rete capillare. In queste strutture la presa in carico dei cittadini per i loro bisogni assistenziali è affidata ad un team multiprofessionale coordinati dal medico di medicina generale, dall’infermiere di famiglia, dall’Oss e da altri specialisti e ovviamente da personale amministrativo che garantiscono la fluidità del percorso e la continuità delle cure.
Ma le vere novità della nostra proposta sono due: la nascita delle Case della Salute, che per noi dovrebbero essere parte fondamentale ed essenziale della rete dei servizi aziendali e delle cure primarie che permetterebbero una relazione diretta tra l’assistenza territoriale e gli altri nodi della rete assistenziale. Collocate in sedi fisiche ben riconoscibili e presenti in maniera omogenea sul territorio regionale in modo da costruire una rete capillare. In queste strutture la presa in carico dei cittadini per i loro bisogni assistenziali è affidata ad un team multiprofessionale coordinati dal medico di medicina generale, dall’infermiere di famiglia, dall’Oss e da altri specialisti e ovviamente da personale amministrativo che garantiscono la fluidità del percorso e la continuità delle cure.
Ruolo importante sarà svolto dalle Associazioni di volontariato che attraverso i propri professionisti sapranno dare un notevole contributo.
Inoltre vorremmo creare un Osservatorio composto dalla Conferenza dei Sindaci, dai rappresentanti dei Comitati di Cittadini riconosciuti con atto registrato e ldalle associazioni di volontariato dei pazienti, per creare massima partecipazione dei cittadini alla vita decisionale ed avviare un confronto immediato tra istituzioni e cittadini per conoscere e comprendere meglio le esigenze di salute che possono mutare negli anni.
Noi quindi vorremo creare un modello a rete, che sia vicino ai cittadini senza che gli stessi si devono spostare continuamente, per dare a tutti il migliore livello di sanità possibile e il più vicino possibile al proprio domicilio”.