Con il passaggio del Basilicata in zona gialla riaprono oltre 3 mila tra ristoranti, bar, pizzerie e agriturismi situati nella regione.
La stima è della Coldiretti lucana che evidenzia come le conseguenze della chiusura delle attività di ristorazione, imposte per via della pandemia, si sono fatte sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
“Gli effetti di questa lunga fase di chiusura sono evidenti – spiega Antonio Pessolani, presidente di Coldiretti Basilicata – e i danni sono notevoli, sia economico-finanziari che sociali, intere famiglie che avevano dedicato la loro attività a processi di diversificazione legati all’ospitalità sono senza reddito e tale fenomeno è presente su tutta la Regione, dal Pollino alle aree interne della montagna lucana, dal materano al Vulture Alto Bradano”.
E’ importante a questo punto superare il divieto agli spostamenti tra i comuni, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, e un’apertura in tal senso da parte del Governo sarebbe fondamentale per risollevare quegli agriturismi posti nei piccoli centri rurali con una clientela proveniente non solo dai paesi limitrofi, ma anche da Puglia, Campania e Calabria.
“Riteniamo un paradosso tenere chiuse queste strutture in questi giorni di festa, soprattutto – aggiunge Pessolani – se si tiene conto del fatto che spesso gli agriturismi sono posizionati in arre isolate e con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto. Rimaniamo fiduciosi in un ripensamento da parte del Governo – conclude Pessolani – al quale chiediamo di prevedere un adeguato e immediato sostegno economico per tutta la filiera agroalimentare così da salvare l’economia e l’occupazione in un settore chiave per l’economia”. Contestualmente con la riapertura delle attività di ristorazione, riparte anche il progetto promozionale di Coldiretti “Agriturismo in città” presso il mercato di Campagna Amica a Matera.