“Il caos screening a Policoro è il risultato di un’amministrazione non più in grado di amministrare”

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“Gli enormi disagi che hanno subito i bambini e le loro famiglie lo scorso 5 gennaio presso il Palaolimpia per lo screening in previsione dell’apertura delle scuole, è il risultato di un’Amministrazione che non è più in condizione di amministrare la Città”.

Lo scrivono in una nota i consiglieri comunali di “Avanti Policoro”.

“Infatti, la polemica fatta in questi giorni, alla luce del grande assembramento causato nella prima giornata di screening – si legge nel comunicato – non è una questione legata ad errori marginali o anche imprevedibili dovuti affrontare dall’Amministrazione, ma è il risultato di chi ha dovuto, in extremis, organizzare l’operazione pur sapendo che andava fatto da almeno un mese.

In sintesi, il Comune di Policoro, sin da fine novembre, sapeva (come tutti i comuni lucani) che avrebbe potuto e dovuto pianificare gli screening, infatti, anche per questo, la Regione Basilicata ha messo a disposizione le risorse (per Policoro 190.000,00 euro) per affrontare l’apertura delle scuole in sicurezza il 7 gennaio.

Mentre tutti i comuni si sono organizzati, in autonomia o in coordinamento con le Aziende Sanitarie, garantendo per tempo un servizio ai propri cittadini, l’Amministrazione di Policoro, presa da altro (dimissioni dell’Assessore alla pubblica istruzione, Titti Cacciatore), non è stata capace di garantire il rientro a scuola ai ragazzi delle medie ed è stata costretta a fare una Ordinanza di rinvio dell’apertura all’11 gennaio (Ordinanza sindacale n. 6284 del 06.01.2021).

Svegliarsi gli ultimi giorni disponibili pur essendo il terzo comune di Basilicata, ha costretto l’Amministrazione di Policoro a pianificare lo screening in maniera veloce ed approssimativa, con il risultato che il 5 pomeriggio ha convocato tutti al Palaolimpia per poi iniziare con un’ora di ritardo. Il risultato è stata una fila interminabile al freddo della campagna policorese.

Aver fatto 500 tamponi in un pomeriggio non è un vanto, ma è la certificazione dell’emergenza causata dall’Amministrazione, al di là anche dei buoni propositi di chi era lì in maniera volontaria, amministratore o meno.

Provare ancora a fare le vittime con un atteggiamento che è diventato stucchevole, senza mai sentirsi in dovere di ammettere i propri sbagli, non può più essere tollerato e non serve a nulla agitare la claque per nascondere le proprie incapacità.

Politica vuol dire responsabilità, per questo, quando le cose non vanno, è necessario assumerle le responsabilità e se questa grave situazione è stata causata dalla negligenza ed incapacità politica dell’Amministrazione, è altrettanto lecito denunciare e chiedere le dimissioni per chi, oggi ancor di più, non è in grado di garantire una normale amministrazione della cosa pubblica”.

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