“Con nota protocollo numero 558 in data 08 Gennaio i sette consiglieri comunali di minoranza di Policoro Giuseppe Maiuri, Gianluca Modarelli, Gianni Di Pierri, Enrico Bianco, Benedetto Gallitelli, Massimiliano Padula e Giuseppe Montano, intendono far emergere –direttamente in consiglio- tutte le posizioni dei singoli rappresentanti la massima assise cittadina. E’ tempo di non più consentire a chicchessia di nascondersi dietro le singole arringhe –spesso di facciata o circostanza- in consiglio comunale o sulla carta stampata per poi sistematicamente assoggettarsi a sua maestà (o quello che ne rimane) il primo cittadino che oggi non rappresenta che una misera percentuale rispetto al suffragio elettorale ottenuto nel 2017. Mascia infatti ha perso, in questi 4 anni, la fiducia di tutte le liste che lo hanno sostenuto e più in generale dell’intera città”.
Lo si legge in una nota congiunta dei sette consiglieri di minoranza di Policoro.
“Da ormai tre anni – prosegue la nota – il primo cittadino continua ad indossare il tricolore semplicemente perché disponibile a qualunque forma di clientelismo, ricatto, incarico o seggiola nei confronti di chi si sottomette a compromessi.
Ora è necessario smascherare quei consiglieri comunali, eventualmente doppiogiochisti, che se da un lato si smarcano dall’operato del sindaco e della Giunta dall’altro continuano imperterriti ad alzare la mano e dunque garantire sempre e comunque il numero legale, a danno e spregio della Città di Policoro.
L’operato della Giunta in carica si è caratterizzato per gravissime inadempienze ai più elementari dettami di correttezza e buona gestione politico-amministrativa: dalle mancate risposte alle interrogazioni alla totale disapplicazione delle Mozioni (spesso votate addirittura all’unanimità); oltre che per altrettanto gravi inadempienze programmatiche, quali, a mero titolo esemplificativo ed in forma estremamente sintetica non possiamo, fra l’altro, non evidenziare: Una serie di servizi e concessioni in proroga nonostante l’espresso divieto di legge; La incapacità di portare a solerte compimento le procedure di evidenza pubblica, normalmente caratterizzate da ritardi ingiustificati, sospensioni immotivate o errori di calcolo nelle attribuzioni dei punteggi; L’affidamento diretto del servizio di smaltimento rifiuti da ormai oltre due anni; Le richieste di offerta “last minute” per approvvigionamenti di beni e servizi; La mancata definizione della procedura relativa al piano d’ambito; Il mancato completamento dell’iter per la regolarizzazione delle concessioni inerenti le cappelle gentilizie; L’immobilismo totale in materia risoluzione delle problematiche dei comparti; La perdita di finanziamenti per milioni di euro (quali ed esempio per la Scuola e lo Sprar); L’indebito utilizzo dei fondi di compensazione in spregio totale sia della legge che della volontà popolare espressa attraverso una petizione nonché delle determinazioni assunte all’unanimità dal consiglio comunale; L’incapacità di risolvere la questione della equa distribuzione degli spazi scolastici; La totale mancanza di attenzione per i comparti produttivi e segnatamente agricolo ed artigianale; Il mancato avvio dei lavori di efficientamento energetico degli immobili di edilizia residenziale pubblica di via Gonzaga e la totale noncuranza dei gravi rischi di idoneità statica –dei medesimi edifici- in Via Moncenisio, Via Bologna, Via Gran Paradiso e Rione Pascoli; La mancata attivazione degli strumenti di contrasto all’evasione fiscale. Per non parlare della continua indebita ingerenze di alcuni consiglieri nell’operato della giunta con conseguente confusione e commistione di ruoli e prerogative.
E’ sotto gli occhi di tutti come l’attività politico amministrativa è pesantemente ingessata, che gli uffici comunali non riescono oramai a dare risposte ai bisogni elementari dei nostri concittadini, anche in ordine a richieste di ordinaria amministrazione.
La frammentazione dello scacchiere politico rispecchiata dai frequenti rimpasti di giunta nonché dai repentini e ripetuti passaggi dei consiglieri comunali da un gruppo politico all’altro, e addirittura dalla maggioranza all’opposizione e viceversa, testimoniano non solo la dissoluzione del vincolo fiduciario che ha legato i consiglieri al sindaco al momento dell’elezione ma anche e soprattutto l’equilibrismo politico di costoro che antepongono se stessi ed i propri interessi alla comunità ed alle legittime aspettative dei singoli residenti.
I signori consiglieri tutti, di minoranza e di maggioranza, non possono ulteriormente assistere passivi, solo per tutelare egoisticamente la propria sopravvivenza, ad un così grave degrado senza farsi complici di una intollerabile poltroneria istituzionale.
Ora la parola passa al consiglio comunale, che dovrà essere convocato in seduta straordinaria, per votare la mozione di sfiducia.
La minoranza consiliare farà dunque appello a quegli eletti, liberi, che vorranno scegliere di anteporre la comunità a se stessi con un voto di sfiducia palese in consiglio comunale.
Mascia e Marrese rappresentano la peggiore pagina politica amministrativa della nostra comunità. Chi alzerà la mano in loro soccorso dovrà risponderne alla città alle prossime amministrative (e probabilmente presto anche alla giustizia, per alcuni versi)”.