“La politica di razionalizzazione portata avanti da gruppi bancari grandi, medi e piccoli – continua il segretario della Cisl – sconta da una parte l’assenza di centri direzionali regionali e dall’altra la perdurante mancanza di una politica pubblica del credito che sia in grado di indirizzare il sistema bancario al sostegno degli investimenti delle piccole e medie imprese locali. Oggi meno del 40 per cento del risparmio raccolto in Basilicata è destinato a finanziare gli investimenti delle imprese lucane, un dato che ci posiziona ben al di sotto della media nazionale. Una tendenza, questa, che penalizza le imprese frenandone la crescita e l’innovazione e che rappresenta una zavorra allo sviluppo dell’intero territorio lucano. Il rischio è che senza una solida infrastruttura locale del credito la Basilicata non avrà voce in capitolo nella gestione dei flussi finanziari del recovery fund e più in generale delle risorse finanziarie legate ai processi di programmazione”.
Per Gambardella “diventa, dunque, un’impellente necessità dotarsi di una banca di riferimento regionale, sul modello di quanto sta facendo la vicina Puglia con la medesima Banca Popolare di Bari sotto la supervisione del nuovo azionista Cassa Depositi e Prestiti. In passato si è molto discusso, ma senza pervenire ad alcuna soluzione pratica, della possibilità di trasformare Sviluppo Basilicata in una vera finanziaria regionale. È arrivato il momento di approfondire il discorso e di dare concreta attuazione all’ordine del giorno che il consiglio regionale votò all’unanimità nel 2018 per una nuova governance del credito in Basilicata. Alla luce delle opportunità legate al recovery fund non c’è momento più propizio di questo per gettare le basi di una strategia di lungo periodo e per una vera politica del credito al servizio della crescita e della modernizzazione delle imprese lucane e degli investimenti infrastrutturali nella nostra regione”.