A ROTONDELLA UNA “BOTTEGA ARTIGIANA ACCOGLIENTE”

laboratorio teresa caprara

In controtendenza al fenomeno di “fuga” dei giovani dai piccoli comuni Confartigianato Matera segnala il caso di una “bottega accogliente” a Rotondella con una giovane imprenditrice artigiana che scommette sulla ripartenza. E’ la storia di Teresa Caprara che a Rotondella  ha avviato un’attività di creatività e qualità artigiana. Questa ragazza prepara torte e prodotti dolciari su richiesta dopo aver realizzato il laboratorio nella casetta che prima era della nonna , deceduta un anno fa.

“Competenza , professionalità , arte la fanno da padrona. Una bottega – sottolinea Rosa Gentile, presidente Confartigianato Matera – ideata per accogliere chiunque abbia voglia di un’esperienza diretta con il mondo dell’artigianato, di quelle che piacciono a noi di Confartigianato. Un laboratorio “ rosa” in tutti i sensi , che ti accompagna attraverso l’ artista in un mondo dolce fantastico per piccoli e grandi. Un’esperienza ancor più significativa nel centro storico con la scoperta che c’è questo posto che è tutto come nei programmi televisivi: una favola”.

Confartigianato ricorda che sono rimaste in Basilicata 723 le botteghe-ditte artigiane di mestieri antichi che resistono ai tempi di crisi, con un peso femminile e giovanile rispettivamente del 17,4% e del 7,4%. A livello territoriale, le botteghe di mestieri antichi sono 473 in provincia di Potenza e 250 in provincia di Matera. Al primo posto figurano panetterie e pasticcerie con 422 imprese attive (263 nel Potentino e 159 nel Materano), seguite dalle lavanderie (161 di cui 112 in provincia di Potenza e 49 in quella di Matera), sartorie (86 di cui 54 in provincia di Potenza e 32 in quella di Matera). Resistono 43 calzolai (28 a Potenza e 15 a Matera), 27 orologiai (16 a Potenza e 11 a Matera), 12 riparatori di oggetti in metallo e 2 artigiani del vetro artistico. Le figure artigiane a rischio estinzione sono quelle dell’arrotino ambulante, del calderaio stagnino che ripara le pentole, dell’artigiano del rame, del calzolaio, del maniscalco per cavalli da corsa o bovini, di chi costruisce canestri o ripara ombrelli , dei falegnami. E nel comparto dolciario le antiche ricette tradizionali dei nostri paesi sono a rischio. Per scongiurare la definitiva scomparsa degli antichi e preziosi mestieri, simbolo di ingegno, creatività, professionalità, conoscenze – afferma Gentile – puntiamo a favorire la trasmissione di competenze specialistiche verso i giovani, il ricambio generazionale e stimolare la nascita di una nuova imprenditoria, i processi di innovazione e di internazionalizzazione delle imprese, nonché lo sviluppo di reti su base locale. Per tutto questo l’impegno di Teresa a Rotondella è un simbolo che va valorizzato. La nostra azione, il nostro impegno sono pertanto finalizzati alla formazione rafforzando l’apprendistato in bottega e all’occupazione, con l’intenzione di far avvicinare i giovani al mondo dell’artigianato e il risultato ci rende orgogliosi, soprattutto di poter offrire un’opportunità ai giovani”.

 

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