“Bisogna fare presto! La Città della Pace rischia di diventare una cattedrale nel deserto e soprattutto l’ennesima occasione persa per Scanzano Jonico e il Metapontino”.
Inizia con queste parole il comunicato stampa della sezione di Scanzano Jonico del Partito Democratico.
“È ormai palese – si legge nella nota – che il presidente Bardi e la sua giunta stiano rallentando se non bloccando il completamento di questa struttura e non agire in tempi rapidi significherà perdere i fondi dedicati e non avviare il progetto. Come Partito Democratico di Scanzano Jonico crediamo fermamente nell’accoglienza e ogni occasione che possa contrastare il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento lavorativo non deve andare perduta. Da più parti giunge l’invito ad agire e a fare fronte comune contro il caporalato: lo stesso prefetto di Matera, Rinaldo Argentieri, ha sottolineato recentemente l’importanza di operare a favore della dignità dei braccianti stranieri, che rappresentano una risorsa rilevante per l’economia del Metapontino.
Non è questo, dunque, il tempo delle strategie politiche e dei facili allarmismi, è il tempo di cominciare a costruire qualcosa di serio che, in primis, possa rendere ancora più bella e accogliente la nostra comunità, in secondo luogo possa opporre una solida risposta alla piaga del caporalato. Non è il tempo del terrorismo psicologico né quello delle teorie del complotto, è tempo di tornare a investire sul territorio in nome della pace, della solidarietà, dell’integrazione e del rispetto della dignità umana e dei diritti dei lavoratori.
Ci rivolgiamo direttamente al concittadino, il consigliere Pasquale Cariello: lui crede come noi nell’importanza della lotta al caporalato? Lui crede come noi nell’importanza dell’accoglienza degli stranieri e dei lavoratori stagionali in particolare in alloggi dignitosi e non alla mercé di quanti speculano su di loro? Lui crede come noi nell’importanza di avviare dei programmi di formazione rivolti ai braccianti, nell’organizzazione di un sistema di trasporto adeguato da e verso i luoghi di lavoro, nella possibilità di avviare percorsi di autoimprenditorialità rivolti alla manodopera straniera? Lui crede come noi nella prospettiva di integrare nella società i cittadini extracomunitari? Lui crede come noi che, se i lavori non verranno completati, la Città della Pace sarà una cattedrale del deserto, l’ennesimo regalo vuoto di questi primi due anni della sua esperienza di consigliere regionale?”