Con l’approvazione degli elenchi e la pubblicazione della relativa Determina sul BUR del 1° agosto, si è completato l’iter istruttorio del bando relativo alla Misura 4.4, a valere sul Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022 della Regione Basilicata, che sostiene investimenti non produttivi per conseguire obiettivi agro-climatico-ambientali, con attenzione alle opere di difesa dalla fauna selvatica.
«Sono state 354 le domande di sostegno presentate sulla piattaforma telematica Sian – commenta in una nota l’assessore alle Politiche agricole Alessandro Galella –, la dotazione finanziaria iniziale di euro 2.100.000, è stata incrementata di un ulteriore 10%, con l’utilizzato di risorse rinvenienti dalle economie del precedente bando per euro 199.364,57, così da poter ampliare la platea dei beneficiari».
Il bando è finalizzato a sostenere investimenti per la realizzazione di opere di difesa a protezione delle colture agricole e degli allevamenti zootecnici (allo stato brado o semibrado) dalla fauna selvatica, quali recinzioni perimetrali fisse e mobili (con reti elettrificate), shelter e dissuasori faunistici. L’Ufficio Politiche ittiche, venatorie e gestione fauna selvatica, della Direzione generale per le Politiche agricole, ha istruito 354 domande finanziandone 82 per un contributo ammesso superiore ai due milioni di euro; 58 domande, pur risultando ammissibili, non sono finanziabili con l’attuale dotazione finanziaria. Il contributo medio per beneficiario, concesso in conto capitale è di poco inferiore ai 30 mila euro, con un’intensità di aiuto pari al 100% della spesa ammissibile.
«La realizzazione di opere di difesa dalla fauna selvatica – continua Galella – è un altro tassello di una strategia di contenimento che la Regione Basilicata, e la Direzione generale per le Politiche agricole, sta ponendo in essere per dare risposte concrete al comparto primario che risente dell’impatto della fauna selvatica sull’agricoltura, spesso mettendo in discussione gli interventi di sviluppo delle aziende agricole che sosteniamo attraverso le medesime risorse comunitarie. Nel primo semestre di quest’anno, sono stati abbattuti 3.000 cinghiali in soprannumero sul territorio regionale, con un evidente trend di crescita del prelievo. Gran parte dei capi sono stati avviati a processi di filiera nei centri di lavorazione fauna selvatica presenti sul territorio regionale. Il nostro impegno – conclude l’Assessore – è nell’implementare e nel rafforzare il sistema di prevenzione contro la peste suina africana, per salvaguardare l’ambiente e il comparto suinicolo, con azioni sinergiche e coordinate che possano impattare positivamente ad ampio raggio».