Si sta facendo sempre più pressante l’attività degli uffici comunali di Rotondella sul patrimonio edilizio privato abbandonato che con il trascorrere degli anni ha assunto il carattere di vera e propria emergenza.
Le ordinanze ai proprietari di procedere alla messa in sicurezza stanno subendo un’accelerazione proprio in questi ultimi mesi.
Sono tanti, infatti, i fabbricati in pessimo stato di conservazione se non di totale abbandono, disposti a “macchia di leopardo” all’interno del tessuto urbano, evidenziato dal crollo di tetti e solai intermedi, da infiltrazioni che minano le stesse mura portanti e con l’area interessata, quindi, che si trasforma in breve in una piccole discarica.
Le cause all’origine di questa situazione di degrado sono diverse: si va dai proprietari che si sono trasferiti altrove (a volte risultano irrintracciabili) o sono scomparsi alla proprietà degli immobili (a volte poche decine di metri quadrati) che risultano cointestati a più eredi,all’impossibilità dei proprietari (in disagiate condizioni economiche) per procedere agli interventi richiesti per la messa in sicurezza gli stessi.
Sono i caratteri tipici di un paese che ha avuto momenti di elevata espansione urbanistica sino all’immediato secondo dopoguerra e che, da allora, ha vissuto le fasi del lento trasferimento della popolazione verso i centri della piana meta pontina e del nord con tutte le relative problematiche.
Decine le ordinanze, nel corso di questi ultimi anni, per cercare di far si che i proprietari procedessero ai lavori indispensabili e urgenti per l’eliminazione dei pericoli per la pubblica e privata incolumità derivanti dalle parti pericolanti.
Un recente crollo che hanno interessato un immobile situato tra Via Vittorio Emanuele e Via Machiavelli, e le fatiscenti condizioni di altri, non certo rassicuranti per la pubblica incolumità, hanno messo l’Amministrazione comunale nelle condizioni di dovere agire con tempestività assumendosi anche i costi, temporaneamente, dei lavori di abbattimento e di messa in sicurezza considerata, appunto, l’impossibilità dei proprietari di potere adempiere a quanto imposto dalle singole ordinanze.
Con una determina dello scorso 21 dicembre, l’Amministrazione ha dovuto impegnare la somma di 46.966,68 e (circa 40mila provenienti dai Fondi di Compensazione ambientale) per la rapida demolizione di un immobile situato tra Via Cavour e Via Giampaolo mentre altri 6.254 erano già stati utilizzati in precedenza per un intervento preliminare di messa in sicurezza dello stesso. Altri 11mila euro sono stati utilizzati per l’abbattimento di un fabbricato abbandonato situato tra Via Giglio e Via Pepe dove è stato realizzato un piccolo spazio pubblico.
Un’ultima ordinanza riguarda un immobile situato tra Via Cavour e Via Cesare Beccaria (sottostante la Chiesa Madre SS. Maria delle Grazie) che viene descritto come “rudere che ha bisogno di una bonifica integrale a seguito del crollo dei tetti iniziato già nel 2010”.