“Il Con.Pro.Bio. Lucano è preoccupato per la violenta e selvaggia estrazione petrolifera in atto e, ancor di più, per quella programmata nel prossimo futuro sul territorio e nel mare della Regione Basilicata”. Lo afferma il Presidente Con.Pro.Bio. Lucano, Michele Monetta, spiegando che “da quanto emerso nell’ultima trasmissione RAI Report del 16/12/2012 riteniamo inevitabili le ripercussioni negative sull’economia turistica e agricola se si dovessero portare avanti i progetti delle industrie petrolifere e se, malauguratamente, si dovessero confermare i dati sull’inquinamento petrolifero della Val D’Agri”.
Per Monetta “la Basilicata di fatto è ancora vista dal consumatore, non solo Italiano, come unambiente vergine e incontaminato, naturalmente vocato all’agricoltura biologica ed al turismo naturalistico. Beni alimentari e servizi di ospitalità la cui domanda è in grande crescita a livello planetario. Se non si pongono correttivi alle attività petrolifere già presenti e non si avviano indagini partecipate (quelle cioè in grado di ridare fiducia ai cittadini-utenti) sulla qualità ambientale, delle acque e dei territori già “aggrediti” dall’estrazione petrolifera ovvero un serio monitoraggio con centraline atte a verificare gli inquinanti prodotti dalla industria petrolifera (benzene, acido solfidrico, bario, ecc)e, le nostre terre ed i nostri figli non avranno nessuna possibilità futura di sviluppo”.
Anche il settimanale on line Agricultura.it si è occupato con un lungo articolo della problematica delle Trivellazioni nel mar Jonio http://www.agricultura.it/articolo.php?ID=5308