Un gioco di parole, quello usato per il titolo del seminario “A-trattori turistici. Nessuno tocchi la duna”, svoltosi nella mattinata di giovedì, presso il Centro Tilt di Marconia, per richiamare l’attenzione dell’intera comunità sulla necessità di salvaguardare un habitat così prezioso e contemporaneamente sulle grandi opportunità in termini turistici che deriverebbero da una sua valorizzazione.
Organizzato dal Comune di Pisticci, in collaborazione con le associazioni del costituendo Forum Permanente Ambientale, l’evento ha visto una grande partecipazione degli operatori economici locali ai quali l’Assessore all’Ambiente, Pasquale Domenico Grieco, ha chiesto di agire in sinergia con le istituzioni e le realtà associative del territorio per contribuire a preservare un patrimonio che molti ci invidiano.
Portando l’esempio di quanto sta accadendo negli ultimi anni a Metaponto, dove i gestori dei lidi devono fare i conti con la riduzione o addirittura la scomparsa della spiaggia, Grieco ha affermato che “il buon turismo è frutto solo della collaborazione e di una visione a lungo termine”.
Dopo aver dato notizia del potenziamento della raccolta differenziata e degli Rsu a mare, nei prossimi mesi estivi, l’assessore ha passato la parola a Luciana Vitelli, vincitrice in team del concorso “Scoprire Natura 2000 in Basilicata. Itinerari tra natura e cultura”, che ha parlato della duna come serbatoio naturale di sabbia e delle potenzialità del turismo naturalistico: “La consapevolezza della ricchezza che ci circonda e la capacità di osservarla con occhi non distratti è il primo passo per dare un valore aggiunto al servizio di balneazione. La presenza della duna, lungi dall’essere un problema, è un’occasione da sfruttare attraverso la sistemazione di cartellonistica informativa, la creazione di percorsi guidati e azioni simili”.
L’intervento di Nicola Cirigliano, invece, ha fatto chiarezza sugli aspetti giuridici legati all’uso delle aree del Demanio marittimo, anche alla luce del federalismo introdotto nel 2001 con la modifica del Titolo V della Costituzione che ha attribuito maggiori poteri agli enti locali. Nonostante siano passati circa 15 anni da quando le funzioni amministrative su queste aree sono state trasferite dallo Stato alle Regioni, ad oggi in Basilicata non si è ancora legiferato in tal senso, per cui le norme di riferimento sono i Decreti Legislativi 42/2004 e 152/2006, senza dimenticare gli articoli 727 bis e 733 bis del Codice penale che, recependo una Direttiva europea del 2008, stabiliscono le pene previste per quanti distruggono o prelevano specie vegetali protette e compromettono la conservazione di un habitat all’interno di un sito protetto.
Mentre in Basilicata è ancora possibile parlare di conservazione e tutela della duna, altrove già si parla di ricostituzione e si fanno investimenti per la reintroduzione di specie ormai scomparse o quasi. Ne è un esempio il progetto di ricerca portato avanti dal Centro di Ricerche strumenti Biotecnici nel settore Agricolo-Forestale (CRISBA) di Grosseto dove, dal 2010, è in via di sperimentazione il protocollo di propagazione per il reinserimento in ambiente di specie vegetali dunali, fra cui il giglio di mare. La testimonianza in video-conferenza di Lorenzo Moncini, nel Comitato scientifico del Centro di Ricerche toscano, ha sottolineato una volta per tutte, quanto sia importante tutelare ma anche informare e sensibilizzare.
L’intervento scientifico è stato seguito da un momento di confronto, dando la parola al pubblico presente. Le conclusioni sono state affidate all’assessore Grieco che, dopo aver ribadito quanto già affermato dal vicesindaco Domenico Albano – “tutelare la duna significa tutelare l’attività economica e il lavoro degli operatori del mare” – ha auspicato che l’Amministrazione comunale non venga più considerata in antitesi agli attori economici e alle associazioni ambientaliste.