E’ stato presentato sabato, presso l’anfiteatro di Piazza Risorgimento a Montalbano Jonico, il libro del senatore Antonino Monteleone dal titolo: “Una vita da Medico condotto”. L’autore, alla sua prima esperienza come scrittore, ha voluto riportare alla luce l’esperienza di vita di Giorgio Pellicone, medico condotto ad Antonimina, che ha conosciuto personalmente e tanto ha influenzato la sua formazione medica. Il testo edito dall’Antica tipografia di Roma, viene introdotto dalla prefazione scritta dal professore Biagio Lorè, docente di Storia della Pedagogia presso l’Università di Roma Tre. La postfazione viene affidata a Pasquale Marano, docente di Scienze radiologiche e preside della Facoltà di Medicina del Policlinico “Gemelli” di Roma.
C’è molto nel Monteleone medico di Pellicone, afferma Leonardo Giordano, ospite relatore alla presentazione. L’autore nel libro, che si lascia leggere tutto di un fiato, con vena ironica, sobrietà ed eleganza offre al lettore la descrizione di un esempio di vita, portatore di valori universalmente validi, che potrebbero essere rintracciati ed estesi anche ad altre realtà. Spontaneo, prosegue Giordano, è il ricordo e l’associazione ad un altro medico condotto, Eugenio Vitacca, che ha svolto con grande umanità, la sua professione fino a tarda età, nella stessa Montalbano. Pellicone diventa, per antonomasia, l’immagine del vecchio medico disponibile verso i propri pazienti, sempre pronto ad intervenire e ad offrire non solo cure ma anche un riferimento morale. Pellicone è il medico che di notte alla luce della torcia fa visita al malato, ma è anche il medico con tanti “vizietti”…i pettegolezzi e la frequentazione ai circoli, che niente tolgono ai suoi meriti di medico. L’autore lo descrive in tutta la sua umanità, facendo trapelare l’orgoglio per la professione medica, l’amore per la sua terra di origine e la stima e la riconoscenza per questo personaggio dalla grande personalità. Motivi questi che inducono il radiologo ad avvicinarsi alla scrittura. Non per velleità, sostiene lo stesso Monteleone, a conclusione della serata, ma per recuperare un mondo che non c’è più, la medicina che è stata, per farla rivivere nel ricordo.
Sono intervenuti durante la manifestazione per esprimere riconoscimento ed approvazione all’autore, il sindaco di Montalbano, Enzo De Vincenzis e l’assessore alla Pubblica Istruzione, Rocco Tauro.
Presente anche il dottor Raffaele Tataranno, Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Matera, che parla di una minuziosa riscoperta di un mondo antico descritto con affetto, da cui ne viene fuori una fedele fotografia di consuetudini e vecchie tradizioni di paese, ormai perse. Il medico condotto, interprete di una medicina essenziale ed empirica, ha da sempre rappresentato un’istituzione sanitaria nelle piccole comunità. Incarnava la perfetta sintesi tra cultura umanistica e quella scientifica, tra arte e scienza, quella medicina a cui i medici prometto di riferirsi con il giuramento di Ippocrate. Tataranno sottolinea come il libro sia un’occasione per riflettere su come questo sia andato perso nella moderna medicina e sulla necessità di recuperare queste due diverse anime. Recuperare i vecchi valori di etica professione, unendole alle innovazioni tecnologie avute nel campo medico, porterebbero senz’altro a risultati più efficaci, avendo ricadute positive sia sul lavoro dello stesso medico che sul rapporto umano medico-paziente.
Ad omaggiare la serata di presentazione, anche l’artista Antonio Labate che si è esibito in un brano alla chitarra, dedicato al tema che recitava, nella parte finale: “Il medico cura ma è Dio a guarire”.
Mariangela Di Sanzo