A Pisticci una biennale dedicata all’architetto Lapadula

Città di Pisticci

La possibilità di istituire una Biennale traendo spunto dalla figura del grande architetto Bruno Ernesto Lapadula (Pisticci, 6 agosto 1902 – Roma 24 gennaio 1968) tra i massimi esponenti del razionalismo italiano, esponente del MIAR (Movimento Italiano di Architettura Razionale). 

Questo è stato il tema di una riunione di lavoro che si è svolta sabato 2 febbraio alle 10.30, presso i locali del Tilt di Marconia.

Bruno Ernesto Lapadula, figlio del socialista Donato, era noto negli ambienti culturali della capitale con l’appellativo di “Bruno il lucano”, Il suo studio romano era frequentato da numerosi artisti ed intellettuali oppositori al regime e tra cui Antonello Trombadori. Nel 1948 si trasferì in Argentina per insegnare Composizione architettonica e Urbanistica presso L’Università Nazionale di Cordoba.

Diverse sono le opere progettate da Bruno Ernesto Lapadula, tra cui figurano il Palazzo della Civiltà Italiana a Roma EUR, la casa del fascio di Taranto, palazzi di Poste e Preture di Roma, il palazzo Littorio di Roma, la Chiesa San Rocco di Pisticci, Piazza Impero a Ragusa, Padiglioni della Banca d’Italia, dell’Esercito, del Credito e del Commercio per la Mostra d’Oltremare a Napoli, il progetto urbanistico e architettonico della città universitaria di Bratislava, le poste centrali di Matera, ecc.

Erano presenti, all’incontro, oltre alla Giunta Municipale al completo, la professoressa Antonella Falotico, docente di Urbanistica dell’Università Federico II di Napoli, il presidente e il direttore del Cosvel Enzo Santagata e Salvatore Lobreglio, la dirigente responsabile delle biblioteche comunali Adele Esposito, Massimiliano Selvaggi del Tilt, i rappresentanti di Legambiente Laura Stabile e Francesco Vitelli.

In apertura, l’assessore Geom. Antonio Sassone ha tracciato un possibile percorso per realizzare l’ambizioso progetto di una biennale che, partendo dalla figura del grande architetto, dovrebbe essere l’occasione di mettere in rete istituzioni, professionalità e intelligenze nel tentativo di focalizzare le potenzialità offerte dalla nostra terra meravigliosa per pensare e sviluppare progettualità utili a togliere il nostro metapontino da un isolamento sempre più evidente.

L’assessoreFranceso D’onofrio ha voluto sottolineare la particolare conformazione orografica del nostro Comune, vera e propria città territorio, e quanto utile potrebbe essere la realizzazione della biennale intesa come incontro tra i molti “bacini culturali” per farne una “miniera di idee” da offrire ad una platea che inevitabilmente deve travalicare i confini comunali, provinciali e regionali.

L’architetto Falotico si è detta affascinata dall’ambizioso e bellissimo progetto “quasi mi spaventa”, la cui realizzazione presenta non poche difficoltà di carattere organizzativo ed economico. Attraverso la collaborazione dell’Università Federico II di Napoli è possibile dare all’iniziativa quel respiro nazionale ed internazionale indispensabile alla riuscita del progetto. Essenziale rilievo dovrà trovare Ernesto Bruno Lapadula e la sua opera sviluppatasi in Italia e nel mondo. Le tematiche, inoltre, andranno vagliate con attenzione per individuare gli argomenti comunque legati alle tante bellezze del territorio a partire dai tesori naturalistici, la costa, il sistema di masserie, l’archeologia e la storia millenaria. 

Occorre quindi un meticoloso lavoro di pianificazione e, come sottolineato più volte, sarà fondamentale la creazione di una rete di diverse istituzioni.

In chiusura, il sindaco Vito Di Trani, ha chiesto a tutti di scommettere sulla realizzazione del grande evento e sulla possibilità che diventi un confronto tra le migliori intelligenze capaci di  indicare un percorso concreto per uno sviluppo sostenibile legato alle peculiarità del metapontino.

Un nuovo appuntamento, a breve, dopo una doverosa riflessione per avviare concretamente un percorso che entro due anni approdi alla biennale “Bruno Ernesto Lapadula”.

 

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