Affrontare il delicato tema dello smantellamento dell’impianto nucleare Itrec all’interno del sito Enea della Trisaia di Rotondella.
Di questo si è parlato nel corso di un’incontro svoltosi presso il municipio di Policoro. A rappresentare Sogin il Direttore della Divisione Regolatorio, Ivo Velletrani, il Direttore dell’impianto Sogin, Edoardo Petagna e Severino Alfieri responsabile dei siti Sogin centro sud, con l’obiettivo di fornire un adeguata informazione circa le attività di smantellamento dell’impianto dismesso, in una logica di massima trasparenza.
Ad aprire il dibattito è stato il sindaco Rocco Leone il quale ha ringraziato le associazioni presenti (WWF, Legambiente, No Scorie Trisaia e Scanziamo le Scorie). “Questo incontro – ha dichiarato il primo cittadino – nasce con l’obiettivo di fare chiarezza, poiché non bisogna danneggiarsi a vicenda ma bisogna tendere alla sicurezza e alla massima trasparenza per non generare i soliti allarmismi inutili. Per raggiungere tale obiettivo l’Amministrazione Comunale chiede a Sogin di fare incontri con più frequenza e chiede a tutti di avere l’umiltà di fidarsi degli addetti ai lavori, chiedendo anche contributi scientifici esterni come ha fatto e farà la mia amministrazione avvalendosi di professori universitari. E’ nostra intenzione utilizzare parte delle compensazioni ambientali per il monitoraggio del nostro territorio. Unica nota di rammarico- conclude Leone – è l’assenza della minoranza consigliare che probabilmente è poco attenta alle sorti ambientali del territorio
La Sogin dall’altro canto dichiarandosi soddisfatta dell’invito dell’amministrazione comunale di Policoro ha ribadito che e’ anche loro la volontà di avere dei rapporti con il territorio che vadano oltre gli schemi classici fino ad ora utilizzati come il tavolo della trasparenza regionale.
“Questo tipo di incontri – dichiara Ivo Velletrani- evitano di generare cattiva comunicazione che non tiene conto che all’interno di Sogin esiste tanta gente seria che lavora con impegno e nel rispetto di tutte le normative in materia di sicurezza. La speranza –continua Velletrani- è che questo tipo di incontri avvengano con peridicità e in modo strutturato.
Tanti i temi toccati all’interno del dibattito, dopo che il Direttore dell’impianto Sogin Petagna ha illustrato delle slide che illustrano la storia dell’impianto, rassicurando e ricordando che Sogin e’ la società di Stato che è incaricata di gestire il decommissioning dei siti nucleari italiani e di progettare costruire ed esercire il deposito nazionale. Quando Sogin avrà ultimato il lavoro di decommissioning, tutti i rifiuti nucleari prodotti saranno inviati al sito unico di scorie nucleari che sarà individuato. le barre di Elk River saranno estratte e messe in contenitori (cask) pronti sia per essere stoccati presso lo stesso sito di scorie nucleari o , nel caso si riuscisse a trovare un accordo,potrebbero tornare negli USA.
Sogin ha anche risposto a chi sostiene che non si spende abbastanza in sicurezza, sottolineando che la società in questione non e’assolutamente nata per creare utili come una qualsiasi azienda privata ma per garantire che il processo di decommissioning venga effettuato con massima sicurezza possibile senza alcuna limitazione sui costi necessari affinché ciò avvenga.
Per quanto riguarda il ritrovamento di sostanze inquinanti nel sottosuolo rilevate da poco nel sito dalla stessa Sogin per mezzo di analisi effettuate a valle delle prescrizioni imposte dal decreto via sul progetto ICPF , la Sogin ha ribadito che si tratta di sostanze non utilizzate ne da Sogin ne da Enea ed attualmente sono in corso tutte la attività previste dalla normativa vigente dlgs 152/06) in accordo con gli enti preposti al controllo (Regione Basilicata ISPRA e ARBAB prov . Matera e comune Rotondella) . Gli esiti del piano di caratterizzazione sono previsti per i primi di luglio.
Infine il Responsabile dei siti centro sud dichiara – “Noi stiamo rispettando il programma collaborando con diversi enti e questo comporta attendere vari autorizzazioni che comportano spesso un iter burocratico non semplice, in Italia il processo di decommissioning è fatto scrupolosamente con molti più vincoli rispetto a paesi industrializzati come il nostro.
“Per quanto concerne il piano di emergenza approvato nel 2008 e’ È in corso l’aggiornamento triennale che porterà all’emissione del nuovo e sottolinea Petagna che il livello di sicurezza in Italia è di circa 30 volte superiore ai paesi industrializzati.”