Si terrà sabato alle ore 19 nella biblioteca “Massimo Rinaldi” di Policoro la presentazione del libro di Rocco Di Santo “Sociologia della disabilità: teorie, modelli, attori e istituzioni”.
Il volume sarà presentato dal dott. Carlo Calzone (Direttore dell’UOC di NPI dell’ASL di Matera), dott. Giovanni Valeri (neuropsichiatra infantile dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma) e dalla prof.ssa Agnese Schettini (Dirigente Scolastico dell’IC “L. Milani” di Policoro).
Chi è il disabile?
Quanti sono i disabili in Italia e nel mondo?
Qual è il ruolo della famiglia, della scuola, dei servizi sanitari, ecc.?
Questi sono i principali interrogativi posti nel volume e che Di Santo offre una risposta attraverso un percorso analiticamente ed epistemologicamente fondato sull’approccio di tipo connessionista.
Il lavoro ha il pregio di costituire anzitutto un’approfondita e sistematica riflessione sul tema della disabilità dal punto di vista sociologico, ma aperto all’integrazione con altre prospettive disciplinari, come precisa nellaprefazione il prof. Guido Giarelli già Presidente dell’European Society for Health and Medical Sociology (ESHMS).
Il fine di questo laborioso impegno, infatti, consiste nella scomposizione e nell’analisi delle varie dimensioni che costituiscono il fenomeno della disabilità: una realtà complessa, ampia e dinamica, affrontata dall’autore con un linguaggio semplice ma preservando definizioni e termini specialistici.
Il nucleo della questione verte sulla separazione del concetto di disabilità da quello di malattia. Entrambi i concetti- scrive il sociologo – si mostrano come fenomeni strettamente connessi, i quali vivono una completa osmosi, pur conservando le loro peculiarità.
Di Santo, dunque, oltre a riprendere le definizioni offerte dall’OMS attraverso l’ICF (Classificazione Internazionale delle Funzioni, della Disabilità e della Salute), individua le dimensioni della disabilità matrice che interseca le “dimensioni della malattia” (ovvero del malessere percepito e vissuto, della malattia riconosciuta dalla comunità scientifica e dalla società civile) con una “nuova” tripartizione la quale considera tre aspetti del fenomeno: l’alterazione, il limite e l’handicap. Un incrocio così che produce ben nove dimensioni in cui è possibile evidenziare le tante sfaccettature della disabilità: dal vissuto dell’attore sociale al ruolo sociale rivestito dal disabile; dalle istituzioni totali (ad esempio i manicomi) alle forme di nemesi medica; dalla storia sociale della cura e l’assistenza alle forme di esclusione (handicap) o inclusione.
In altri termini, la lettura del volume rappresenta un “viaggio” nel mondo della disabilità che ha inizio con l’individuazione delle principali definizioni e prosegue nell’individuare quei fattori che caratterizzano il fenomeno come: lo stigma, l’esclusione sociale, i pregiudizi, gli stereotipi, la medicalizzazione degli stili di vita, i riferimenti normativi, delle note e dei passaggi storici. Inoltre, al termine di questo percorso ci si sofferma sulle istituzioni di maggior rilievo: dalla famiglia alla scuola, dai sistemi sociosanitari al mondo del lavoro, dall’impegno dello Stato al ruolo svolto dai mass media. Per queste ragioni, l’autore non si limita a riferimenti esclusivamente sociologici ma considera anche altre discipline: dalla medicina alla psicologia, dall’antropologia alla filosofia, dalla pedagogia alla statistica.
Dunque, un lavoro per i tanti che operano, lavorano, vivono e “si sporcano le mani” con la disabilità che – come sostiene l’autore – non è un mondo parallelo, ma è lo stesso mondo, quello in cui viviamo.
La presentazione del libro sarà così l’occasione per discutere e far emergere punti le peculiarità del fenomeno nel nostro territorio.