Marco Ligabue fa rotta verso la Basilicata e ferma a Policoro per una nuova tappa del suo Tour.
Appuntamento fissato per sabato 15 Agosto, quando dal palco del Tunnel Village Beach, il cantautore di Correggio proporrà le canzoni del nuovissimo album, Luci (Le Uniche Cose Importanti), i brani del disco d’esordio Mare dentro oltre a qualche cover di cantautori italiani (De Gregori, De Andrè, Battisti) i quali hanno contribuito alla sua formazione artistica.
Con lui sul palco il chitarrista Jonathan Gasparini, anche lui di Correggio.
Insieme a Marco formano un duo acustico di grande impatto. Grazie, infatti, alla facilità di utilizzo di certe effettistiche innovative di chitarra, Jonathan riesce a creare, durante il concerto, loop e accompagnamenti di basso e batteria che rendono il suono del duo davvero coinvolgente.
Marco, sempre più a suo agio nelle vesti di frontman, ama coinvolgere il pubblico facendolo cantare, ballare e, perché no, riflettere.
Tanti sono gli spunti sociali nelle canzoni che durante il live vengono sottolineati: una parte di canzone in lingua Lis, un rap che denuncia tutte le mafie e, aspetto che sta a cuore al cantautore, la voglia di soffermarsi più volte sul “bicchiere mezzo pieno”.
Numeri da record quelli di Marco Ligabue (oltre 2 milioni di visualizzazioni su YouTube e 200 live in 30 mesi) il quale, a due anni dall’esordio come solista, lo scorso marzo si è regalato una prestigiosa collaborazione con gli amici Paolo Belli e Beppe Carletti.
Luci, l’album uscito lo scorso 23 giugno è subito balzato nella top 20 dei dischi più venduti in Italia, grazie anche al forte gradimento del singolo di lancio “Non è mai tardi”.
Un brano che “ho scritto pensando ai sognatori come me – racconta lo stesso Marco Ligabue – ed è un affresco del nostro Paese. Mi piace pensare che canzoni come questa possano essere anche il racconto di opportunità, di bellezza e, perchè no, di rinascita, che sono intorno a noi. Tante cose belle ci circondano ma spesso, per distrazione o perché travolti da troppe notizie negative (quelle che fanno audience per intenderci), quasi ce ne dimentichiamo. E’ come0 se ci fossimo quasi abituati a non notarle neppure. Se la nave affonda, affonda per tutti, non solo per qualcuno. E allora, forse, è il caso di darsi da fare per tenerla a galla».