Siamo ormai prossimi alla data in cui saranno resi noti i dieci comuni finalisti per il titolo di capitale italiana della cultura per il 2018.
L’annuncio potrebbe essere già il 15 novembre, da parte del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini.
Le città in corsa per il titolo sono complessivamente 21, tra cui Aliano, in provincia di Matera, che con coraggio e consapevolezza dell’offerta culturale che può garantire si è impegnata molto in questi mesi per far capire all’Italia che cosa rappresenta e dove intende arrivare. La procedura di valutazione definitiva si concluderà entro il 31 gennaio 2017.
La giuria esaminatrice è composta da sette esperti del settore della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica.
“Le esperienze finora realizzate, da quella in corso a Mantova fino alla prossima di Pistoia – ha fatto presente il ministro Franceschini nei mesi scorsi – dimostrano come il titolo di capitale italiana della cultura sia in grado di mettere in moto un meccanismo di progettazione virtuosa e di promozione delle città, coinvolgendo tutte le realtà economiche e sociali dei territori e rafforzando il concetto di Italia museo diffuso”.
L’iniziativa che attribuisce il titolo di capitale della cultura, nel solco degli obiettivi dell’Unione Europea per l’Azione 2007/2019, si propone i seguenti obiettivi: miglioramento dell’offerta culturale; rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica; incremento dell’attrattività turistica; utilizzo delle nuove tecnologie; promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi; conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale.
Le città candidate sono: Alghero, provincia di Sassari, Sardegna; Aliano, provincia di Matera, Basilicata; Altamura, provincia di Bari, Puglia; Aquileia, provincia di Udine, Friuli Venezia Giulia; candidatura congiunta Viterbo -Orvieto (Tr) – Chiusi (Si), Lazio/Umbria/Toscana; Caserta, Campania; Comacchio, provincia di Ferrara, Emilia Romagna; Cosenza, Calabria; Ercolano, provincia di Napoli, Campania; Iglesias, Sardegna; Montebelluna, provincia di Treviso, Veneto; La Spezia, Liguria; Ostuni, provincia di Brindisi, Puglia; Palermo, Sicilia; Piazza Armerina, provincia di Enna, Sicilia; Recanati, provincia di Macerata, Marche; Settimo Torinese, provincia di Torino, Piemonte; Spoleto, provincia di Perugia, Umbria; Trento, Trentino Alto Adige; Unione dei Comuni Elimo Ericini (Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice), provincia di Trapani, Sicilia; Vittorio Veneto, provincia di Treviso, Veneto.
“Comunque vada a finire, sia per la lista dei dieci comuni finalisti che per il verdetto finale – dice il sindaco di Aliano, Luigi De Lorenzo – per noi è già così una enorme soddisfazione aver avuto la possibilità, nell’ambito della candidatura, di aver proposto il nostro piccolo paese ad una platea vastissima qual è quella nazionale. Farci conoscere ancora di più, in Italia e all’estero, resta comunque il nostro obiettivo e in tale direzione si svilupperà in ogni caso l’impegno per far passare la convinzione che si può lavorare per la cultura e il turismo, realizzando fatti produttivi, anche nei piccoli centri del nostro Mezzogiorno, luoghi che hanno tanto da dare e da regalare in termini di esperienze emotive, del buon vivere, del silenzio e della luce, di ritmi lenti, di tracce di una storia antichissima e di altre da costruire. La nostra storia letteraria e quella artistica legata a Carlo Levi e ad altri grandi personaggi che si sono innamorati di questa terra sono fatti da raccontare e da vivere. I nostri calanchi, le colline d’argilla arse dal sole e modellate dal vento e dalla pioggia come un paesaggio lunare, non davano pane e pochi ne avevano percepito la bellezza: ora è arrivato il momento di renderli fruibili a tutti. Ora che l’Italia è tutta urbanizzata e quindi uguale, è un punto di forza il paesaggio “vuoto” che diventa solenne, lirico, un punto di forza di questi luoghi. Questa consapevolezza – conclude il sindaco De Lorenzo – resterà al di là delle prossime, esaltanti e prestigiose scadenze”.