Il risarcimento danni alle aziende e alle famiglie coinvolte nell’alluvione dello scorso primo marzo e la messa in sicurezza del territorio metapontino: sono le richieste avanzate dal comitato “Terre Joniche” nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Potenza.
Lo stato ”in cui versano quelle comunità” – ha detto il portavoce del comitato, Gianni Fabbris – rischia di portare a ”casi di usura e sciacallaggio”, per cui ”bisogna convocare al più presto la cabina di regia istituita dalla Regione”.
Un appello ad intervenire a favore degli alluvionati fatto anche dalla Cia, Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata.
In una nota, l’organizzazione di categoria rinnova l’appello “alle Istituzioni locali, a partire dalla Regione, ai parlamentari lucani, ai partiti e all’intera società civile della regione perché si squarci l’inspiegabile silenzio che è calato da tempo sulla vicenda dell’alluvione del primo marzo scorso che ha danneggiato fortemente l’agricoltura del Metapontino e di altre aree lucane tra quelle a maggiore produzione agricola”.
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“Gli agricoltori del Metapontino – ha spiegato la Cia – non possono essere né ostaggi e né vittime di battaglie politico-istituzionali e tanto meno sono in grado di aspettare ancora perché l’emergenza della calamità naturale impone provvedimenti di emergenza altrimenti la ripresa dell’attività produttiva che è l’obiettivo centrale non potrà mai essere realizzata.
Non sta a noi indicare l’iter politico-istituzionale da perseguire in quel processo di concertazione che la Giunta regionale ha avviato con il Governo su questa materia.
In caso di ulteriore tergiversazioni la Cia – conclude la nota – riprenderà la strada della mobilitazione e della protesta”.
E sulla questione interviene anche il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella.
“Il Governo, dopo non avere dato seguito – sottolinea il presidente – agli impegni verbali con cui aveva inteso rassicurare il nostro territorio flagellato dalle ennesime calamità naturali, ha addirittura tirato in ballo il decreto Milleproproghe.
Una beffa con la quale ha rispedito al mittente richieste legittime che si scontrano con una visione strabica, e ormai diventata intollerabile, di predilezione di una parte del Paese.
“Alla luce dell’ennesimo aiuto al Veneto – ha concluso Stella – che di fatto calpesta la dignità del nostro popolo, ignorato e oltraggiato oltre ogni misura, ritengo che sia giunta l’ora di rivedere la nostra politica di disponibilità nei confronti del Governo.
Le nostre risorse non devono venire svendute, perché se il nostro petrolio risulta così indispensabile per il ministro Romani è il momento di dargli il giusto prezzo.
Almeno questo lo dobbiamo al popolo lucano”.