Ambientato a Bernalda il nuovo romanzo di Francesco Montemurro “Le zelanti lettere dell’Arciprete”

Copertina_Le zelanti lettere dell'arciprete

Francesco Montemurro torna in libreria con il romanzo “Le zelanti lettere dell’Arciprete” pubblicato dalla casa editrice Edigrafema e ispirato da episodi processuali reali, custoditi all’Archivio di Stato di Potenza, che si svolsero nella Bernalda del periodo Murattiano.

L’opera vede protagonista la figura di don Carlo Battistella, insignito dal governo francese di prestigiosi incarichi pubblici e caduto in disgrazia, a seguito di una memoria anonima, con l’accusa di corrispondenza con i briganti, reato per cui all’epoca era prevista l’impiccagione.

A svolgere le indagini del caso, incaricato dal Generale Charles De Montigny, sarà il giovane Tenente Louis Sèatelli, il quale addentrandosi nel variegato tessuto sociale bernaldese scoperchierà trame machiavelliche, tradimenti e pentimenti, ricatti, e smaschererà un clero locale dilaniato da forti rivalità e rancori.

Numerosi personaggi caratterizzano il racconto, alcuni realmente esistiti quali il Tenente Sèatelli, il Generale De Montigny, l’Arcivescovo di Taranto Giuseppe Capecelatro e il terrificante brigante Peppino il Viggianese.

Il piglio dell’avvocato e la passione per ricerca storica, ancora una volta con Montemurro trovano compimento in un romanzo coinvolgente e dalla scrittura raffinata.

A impreziosire la copertina del libro, l’opera “Pettegolezzo” realizzata nel 1975 dall’artista Salvatore Sebaste.

Francesco Montemurro (Matera, 1964) è avvocato civilista. È uno dei soci fondatori, con i fratelli Stefano e Imma, della country house Giardino Giamperduto a Bernalda. Appassionato di basket e calcio, fedelissimo tifoso del Cagliari dai tempi di Gigi Riva, eclettico e trasognato amante degli intrecci storico-mitologici che nutrono la sua terra, è già autore dei romanzi Il segreto della vedova Fox (Edigrafema, 2014), L’ultimo della lista (Edigrafema, 2016), La cantina di via Occidentale (Edigrafema, 2019).

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