“Per anni ci siamo opposti allo smantellamento della sanità pubblica, di un Ospedale eccellente per il Metapontino, messo a nuovo e reso antisismico, con un notevole impiego di denaro pubblico. Il bello, si fa per dire, è che dal 2016, rispetto a quando è stata disposta l’aggiudicazione dei lavori all’Ospedale di Tinchi per un importo complessivo di 1.894.763 euro, con due variazioni, il quadro economico di affidamento complessivo, con tutti gli imprevisti, è salito a 2.600.000 euro; delibera n.0469 del 6 maggio 2020 nomina nuovo collaboratore tecnico amministrativo. Intanto ancora oggi a fronte della serietà delle problematiche emergenziali, non sappiamo ancora se la Regione Basilicata vorrà prestare la giusta attenzione alle nostre strutture sanitarie e in particolar modo all’Ospedale di Tinchi, in assenza di un Ospedale Covid dedicato da individuare a sud della Basilicata, come annunciato più volte dal Presidente Vito Bardi”.
Lo si legge in un comunicato stampa a firma dei membri del Comitato Difesa Ospedale di Tinchi Gianni Di Pierri, Giuseppe Cisterna,Vito Anio Di Trani e Gaetano Giannace.
“E mentre tutto resta fermo – prosegue la nota – addirittura la Regione spende 45.000 euro circa per promuovere sondaggi telefonici. Appalti milionari gettati alle ortiche al punto di far chiedere se non sia il caso di aprire un indagine sulle opere pubbliche. Oggi, di fatto, con l’emergenza in corso non si capisce quale sarà il futuro dell’ospedale di Tinchi, con i servizi ridimensionati per carenza di personale. Il risultato è un aumento della spesa e una determinata ed inesorabile spoliazione della sanità pubblica. E non è certo il progressivo smantellamento a fare una politica sanitaria regionale virtuosa che possa servire al meglio la collettività. I servizi offerti agli abitanti di Pisticci, Bernalda, Scanzano Jonico, Montalbano, Marconia, Policoro e dintorni, devono essere un diritto consolidato, una conquista di questo territorio che non può essere, tra le tante spoliazioni, privato delle sue strutture più essenziali. E non si tenti di giustificare tutto con il risparmio. Le politiche contraddittorie e strumentali sin qui attuate nulla hanno a che fare con il superiore bisogno di risparmio economico generale. Anzi ne aumenteranno i costi. D’altronde gli sprechi in Basilicata sono evidenti se consideriamo che tra l’altro ci si permette di regalare i proventi del petrolio a territori che non sanno neanche più come spenderli mentre quelle risorse avrebbero potuto risolvere tanti altri problemi concreti”.