Avevano finto la consegna di un computer ordinato dal nipote ma nella confezione solo due pacchi di riso.
Lunedì mattina si è svolta in Questura a Matera una conferenza stampa in cui il Capo della Squadra Mobile Fulvio Manco ha illustrato i risultati di un’indagine che ha portato all’arresto di due individui per truffa.
Agenti della Questura di Matera hanno dato esecuzione ad una Ordinanza applicativa della custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un quarantaduenne e un trentottenne, entrambi di Napoli e con precedenti di polizia, in quanto responsabili del delitto di truffa aggravata in concorso, in danno di persone anziane.
Tale attività rientra nell’ambito dell’intensa campagna di prevenzione e repressione portata avanti dalla Questura di Matera per arginare tale fenomeno delittuoso.
Le indagini che hanno condotto alla cattura dei due sono state compiute dalla Squadra Mobile di Matera che ha ricostruito meticolosamente le loro scorribande criminali, circostanziate al momento in un episodio già accertato avvenuto a Matera lo scorso novembre. Sono in corso ulteriori indagini per evidenziare altri coinvolgimenti in episodi analoghi anche alla luce dei numerosi telefonini sequestrati nel corso delle perquisizioni domiciliari.
In particolare, le catture sono riconducibili ad una truffa perpetrata a Matera in danno di un’anziana signora ottantaseienne che, dopo aver risposto ad una telefonata in cui il truffatore si fingeva il nipote, ha ricevuto in casa un finto corriere che le ha consegnato un pacco contenente un computer chiedendo in cambio la somma di 2.000 Euro. Successivamente la donna, non disponendo dell’intera somma, ha consegnato ai truffatori la somma di 150 Euro più diversi monili in oro di valore superiore alla differenza scoprendo, purtroppo solo dopo, che all’interno della confezione consegnatale non c’era un computer ma due pacchi di riso.
Ai due soggetti e ad un terzo indagato in stato di libertà, gli investigatori sono giunti grazie ad un’articolata attività investigativa, che ha portato alla costruzione di una corposa piattaforma indiziaria anche mediante l’analisi dei traffici telefonici dei soggetti, dei transiti delle autovetture utilizzate, oltre a riscontri tecnici effettuati dalla Polizia Scientifica.
Alcuni elementi che hanno portato alla emissione del provvedimento restrittivo, peraltro, sono il frutto dell’analisi compiuta sul materiale d’interesse investigativo sequestrato nel corso delle perquisizioni operate nel napoletano lo scorso ottobre e lo scorso agosto, quando sempre personale della Squadra Mobile di Matera arrestò altri quattro soggetti per i medesimi reati commessi in provincia di Matera.
Il provvedimento che ha disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliari è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Matera Angelo Onorati, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Annafranca Ventricelli.
Si coglie l’occasione per ribadire di fare massima attenzione quando si ricevono chiamate da sconosciuti o da persone che si presentano con il nome di figli o nipoti, ovvero che citofonano, dicendo di dover consegnare dei pacchi non attesi.
In tali casi, anche al minimo dubbio, è preferibile contattare le Forze di Polizia, oppure un parente o un amico che possano intervenire prontamente.
Le truffe, soprattutto quelle in danno di persone anziane, rappresentano purtroppo un fenomeno ricorrente e odioso in quanto i malfattori fanno leva sugli affetti più cari, fingendo – come nel caso indagato – consegne per ordini fatti da figli o da nipoti, ovvero simulando situazioni di difficoltà in cui gli stessi congiunti si verrebbero a trovare riuscendo a confondere le vittime e inducendole a consegnare denaro e altri valori.
Si ricorda che è sempre possibile ritirare presso l’Ufficio relazioni Esterne della Questura di Matera il vademecum contro le truffe, approntato dalla Polizia e distribuito nei mesi di novembre e dicembre scorsi.
Questura di Matera