Arresti domiciliari per il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata Paolo Castelluccio.
Mercoledì mattina, presso la Casa Circondariale di Reclusione di Matera, il Gip del Tribunale di Matera, Angela Rosa Nettis, ha convalidato l’arresto, operato dalla Squadra Mobile della Questura di Matera la sera di sabato 24 marzo, del consigliere regionale di Policoro, indagato dei reati di atti persecutori, violenza privata e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Nell’udienza di convalida la pubblica accusa è stata sostenuta dal Sostituto procuratore Maria Christina De Tommasi.
Le fattispecie delittuose contestate qualificano giuridicamente i fatti rappresentati in denunzia dalla donna a cui il consigliere regionale è stato legato da una relazione affettiva all’interno della quale sono maturate le condotte incriminate.
L’Autorità Giudiziaria ha ravvisato la presenza di gravi indizi di reità, corroborati da alcuni riscontri significativi, tra i quali le registrazioni sonore di molestie e minacce profferite dall’uomo.
In sede di convalida, i comportamenti ascritti all’indagato sono apparsi reiterati e perduranti ai quali la parte offesa ha cercato di sottrarsi facendo ricorso anche ai suoi legali, gli avvocati Donatello Cimadomo e Vincenzo Celano.
I reati per i quali si procede sono punibili a titolo di dolo, conseguentemente è stata ritenuta sussistente l’intenzionalità dell’uomo nel porre in essere le condotte contestate.
L’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari è stata ritenuta sufficiente e congrua, sussistendo la circostanza che il luogo di detenzione è diverso rispetto a quello ove dimora la parte offesa.
In base alla normativa vigente, l’adozione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari viene comunicata al Prefetto di Potenza che ne dà immediata comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri il quale, sentiti il Ministro per gli affari regionali e il Ministro dell’Interno, adotta il provvedimento che determina la sospensione di diritto del consigliere regionale dall’incarico pubblico ricoperto.
La sospensione cessa nel caso in cui venga meno l’efficacia della misura coercitiva avverso la quale i legali dell’indagato potranno fare ricorso al Tribunale del Riesame.
Nel frattempo la Polizia di Stato ha provveduto a sequestrare una pistola calibro 9, legalmente detenuta e custodita presso l’abitazione dell’indagato, con le relative munizioni.
La decisione è stata presa dal gip di Matera, Angela Rosa Nettis, dopo l’udienza di convalida dell’arresto, tenutasi mercoledì mattina.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, l’interrogatorio di Castelluccio è durato circa un’ora; l’indagato avrebbe risposto a tutte le domande del magistrato.