Il Dipartimento regionale all’Ambiente è in stretta connessione con gli uffici del Ministero dell’Ambiente per addivenire nei tempi più rapidi possibili alla condivisione dell’Accordo quadro rafforzato, la cui proposta di schema è stata trasmessa da tempo al Ministero, che introduce una serie di semplificazioni procedurali di carattere ambientale e urbanistico che hanno per obiettivo un’accelerazione delle attività di bonifica e di restituzione delle aree alle attività ordinarie in Valbasento.
È quanto rende noto lo stesso Dipartimento, in riferimento alle questioni sollevate dalla Provincia di Matera in tema di bonifica della Valbasento.
Tutto ciò è stato chiaramente illustrato nel corso della Conferenza sulla Valbasento, tenuta lo scorso novembre. Un accordo con procedure semplificate e le altre sollecitazioni che giungono sono proposte già ideate dal Dipartimento, in analogia ad altri siti nazionali quali quelli del Veneto e illustrati nel corso della conferenza di novembre e allo stesso tempo trasmesse al Ministero, la cui fase di condivisione è in uno stato avanzato.
Ciò è stato pensato anche per scongiurare i ritardi del passato e purtroppo gli insuccessi, come ricorda la provincia di Matera, nel caso degli interventi della stessa Provincia sul Ministero.
La bonifica della Val Basento e il rilascio dei suoli agli usi industriali e produttivi in genere, rende noto il Dipartimento Ambiente, costituisce un obiettivo fondamentale della Regione Basilicata, in quanto la rimozione di qualsiasi vincolo di natura ambientale, connessa alla realizzazione di infrastrutture strategiche quali l’aviosuperficie, consentirà di innalzare la qualità dell’ambiente aumentando allo stesso tempo l’attrattività localizzativa dell’area industriale.
Ricorda inoltre il Dipartimento che la delibera Cipe n. 87 del 3 agosto 2012 assegna alla Basilicata, per la bonifica dei Siti di Interesse Nazionale, risorse complessive per circa 42 milioni di euro, di cui circa 20 destinati alla Valbasento. Sono risorse finanziarie a valere sul Fondo di Coesione e Sviluppo, strategicamente riappostate da parte della Regione Basilicata sulle grandi bonifiche per supplire ai mancati trasferimenti di risorse nazionali che dovevano assicurare, appare tautologico, la bonifica di siti nazionali.