Secondo giorno di perquisizioni da parte degli agenti della Guardia di Finanza della Tenenza di Policoro, nelle stanze dei bottoni del Comune ionico, dopo il terremoto giudiziario che ha colpito il sindaco, Nicola Lopatriello, ed altre 12 persone, tra cui l’assessore ai lavori pubblici, Cosimo Ierone, i dirigenti Felice Latronico e Felice Viceconte, ed imprenditori e professionisti pugliesi e lucani, finite agli arresti domiciliari a seguito dell’inchiesta coordinata dal procuratore della Repubblica di Matera, Celestina Gravina, su richiesta del sostituto procuratore Valeria Farina Valaori, su presunte tangenti nella gestione di lavori per la realizzazione di impianti di nuovo tipo della pubblica illuminazione.
Via vai tra le stanze del Comune dei finanzieri e bocche cucite da parte dei consiglieri comunali di maggioranza, stretti attorno al vicesindaco Rocco Leone, che ha assunto i pieni poteri di primo cittadino, in attesa di ulteriori sviluppi dell’inchiesta in grado di far luce anche per ciò che concerne la parte amministrativa, di fatto bloccata a causa dell’assenza non solo del primo cittadino e di un assessore, assenza che non consente di raggiungere la maggioranza in giunta, ma anche della figura del segretario generale, anch’egli colpito dal provvedimento restrittivo.
E la mattinata è risultata concitata anche a seguito della presenza di un elicottero dei carabinieri che ha sorvolato i cieli sovrastanti la casa comunale, “per mantenere – è stato più volte chiarito – l’ordine pubblico dell’area”.
Intanto, sul fronte dell’inchiesta, si attendono gli interrogatori di garanzia che saranno effettuati nei prossimi giorni.
Lopatriello, intanto, pur essendo amareggiato per una vicenda alquanto sgradevole, come ha riportato il suo avvocato difensore, Gianni Di Pierri, si ritiene sereno e fiducioso che tutto verrà chiarito nelle sedi opportune. Il suo interrogatorio è previsto per lunedi prossimo.