“È una storia come tante altre. Di forza di volontà, di speranze, anche di illusioni. Che alla fine è finita in una tragedia La storia di Dauda è la storia di tanti migranti , gli archivi dell’inumanità moderna è piena di queste storie , che quanto ti salvi dal mare poi trovare la morte nelle acciaierie Bergamasche dove Dauda aveva lavorato 10 anni. Grazie a questo lavoro che per Dauda era l’orizzonte della nuova vita , che invece contrae una Fibrosi Polmonare , mai riconosciutagli come malattia professionale. Dauda per ricominciare e disintossicarsi si trasferisce a Policoro , e qui conosce una grande storia di amicizia con un suo coetaneo Policorese , Domenico , che con grande generosità lo assiste fino alla morte , prima curandolo e facendosi carico di tutte le sue necessità. Ma la malattia lo travolge senza pietà. Ed è sempre Domenico ad attivarsi per portare Dauda nella sua citta , in Senegal , affinchè abbia una degna sepoltura nella sua terra , tra i suoi figli e la sua donna. Quelle stesse persone che in vita non ha potuto viverle appieno come ogni marito o padre sogna di fare , per Domenico è giusto che almeno nella morte i suoi lo debbano tenere vicino. Quindi parte una grande raccolta di sottoscrizione ma sono del tutto insufficienti , e da solidarietà spesso in questo splendido paese nasce solidarietà, ecco attivarsi un avvocato , Rosy , e lei prima mettere in moto il comune di Policoro che da un contributo per i funerali , e poi la Regione . Chi sa se il presidente e la regione tra patto di stabilità , Royalty del petrolio e grandi sistemi europei , trovino 10 maledetti minuti per rispondere alla lettera dell’avvocatessa Rosy ,per dare degna sepoltura a un uomo che finchè le forze glielo hanno consentito ha contribuito al Pil di questo paese e che chiede solo di essere sepolto al suo paese, essendo morto come era vivo, povero.”
Ottavio Frammartino