Un workshop per raccontare il Cinema in Basilicata e parlare dellaffascinante mondo della produzione cinematografica, che si è avvalso di ospiti ed esperti del settore. E stato questo il tema dellincontro che si è tenuto a Nova Siri, nella nona tappa di Cinemadamare, e che ha coinvolto tutti i cidiemmini della Carovana. La Basilicata è da sempre considerata, dai registi di tutto il mondo, il set cinematografico ideale per ambientare pellicole dai generi più disparati. I cineasti affascinati dagli incantevoli borghi e dagli inaspettati paesaggi della terra lucana, in cui si alternano territori aspri e dolci colline, decidono, molto spesso, di rendere questi luoghi lo sfondo delle loro narrazioni. I cidiemmini, arrivati a Nova Siri, sono rimasti estasiati dalla varietà naturalistica e paesaggistica del territorio, dove a catene montuose si alternano coste dal mare cristallino. Il workshop, oltre che sul rapporto tra cinema e territorio si è, anche, focalizzato sullevoluzione della settima arte nel corso degli anni. Se da un lato linnovazione avanza a passi lunghi, dallaltro la tradizione continua a rimanere un punto fermo, a dimostrazione del fatto che linnovatore ha sempre bisogno della tradizione. Tanti fenomeni hanno provocato una rivoluzione, anche, in tempi recenti. Di fronte a questi cambiamenti i registi moderni non posso far altro che accettarli divenendone parte integrante. Nel corso di questi venti anni Cinemadamare ha saputo riconoscere ed interpretare i profondi cambiamenti del Cinema, proponendo una formazione professionale al passo con i tempi, sul campo e attraverso masterclass, workshop, incontri mirati allo studio e allanalisi di performance attoriali, regia, audio, montaggio e sceneggiatura. Il Campus si è sempre avvalso dellausilio di professionisti del settore cinematografico in collaborazione con docenti di Università e Scuole di Cinema. Tra gli ospiti del workshop il giornalista e studioso di Cinema Salvatore Verde che ha dichiarato: “Buona e lunga vita al Festival Cinemadamare, al direttore Franco Rina, e al loro legame indissolubile, che segna l’evolversi di una eccellenza lucana, ormai nota a livello nazionale e oltre. La genialità ideativa e organizzativa ha segnato, innovando, l’idea stessa di festival e di cinema, per lunghezza geografica e durata temporale, oltre che per partecipazione attiva di giovani filmmaker da tutto il mondo, che realizzano corti in ogni tappa. Formazione e produzione sono fortemente legate al territorio, in un crescendo di maturità espressiva per la costruzione di una memoria cinematografica e anche della storia dello sviluppo della regione”. Una settimana intensa per le tante troupes disseminate a Nova Siri e nei comuni limitrofi, con i filmmaker pronti a girare i loro corti: la regista messicana, Amai Moreno, racconta nel suo film del difficile e simbiotico rapporto tra un figlio ed una madre, in apparenza forte e coraggiosa che alla fine si lascia guidare dal figlio nel difficile cammino della vita. La filmmaker argentina, Paula Florencia Garces, vuole con il suo film celebrare Nova Siri ed i venti anni di attività di Cinemadamare, realizzando un documentario sperimentale di cui svela pochi particolari, con scene che creano tensione e curiosità nello spettatore. Lamore e la sua difficile definizione è il tema al centro del corto della regista italiana Giovanna De Luca. La protagonista impaurita dai sentimenti che prova, decide di rinunciare al vero amore lasciandosi trasportare da emozioni effimere. Olivia Unruh, regista tedesca, si è focalizzata sul delicato tema della violenza sulle donne, raccontando la storia di uno stalker che perseguita una giovane ragazza, provocandole paura e disagio. Solo in seguito la protagonista riuscirà a trovare il coraggio di denunciare il suo persecutore, consegnandolo alla giustizia. Peter Vadocz, veterano di Cinemadamare, proveniente da Budapest, vuole raccontare ventanni di emozioni e ricordi che hanno accompagnato il suo percorso, insieme a tanti colleghi italiani e stranieri. Un tuffo nel passato con uno sguardo rivolto al futuro, dove Nova Siri continuerà ad essere per Peter una location speciale pronta ad ispirare nuove entusiasmanti storie. Il cidiemmino ucraino Viacheslav Zakharov, infine, parla nel suo film di difficili relazioni e rapporti umani. Il suo corto permetterà agli spettatori di riflettere, provando a dare una risposta a tanti difficili interrogativi. Previste proiezioni, tutte le sere, in Piazza Massimo Troisi, a Nova Siri, per i tanti amanti della settima arte.
Cinemadamare: un workshop per raccontare il Cinema in Basilicata
Un workshop per raccontare il Cinema in Basilicata e parlare dellaffascinante mondo della produzione cinematografica, che si è avvalso di ospiti ed esperti del settore. E stato questo il tema dellincontro che si è tenuto a Nova Siri, nella nona tappa di Cinemadamare, e che ha coinvolto tutti i cidiemmini della Carovana. La Basilicata è da sempre considerata, dai registi di tutto il mondo, il set cinematografico ideale per ambientare pellicole dai generi più disparati. I cineasti affascinati dagli incantevoli borghi e dagli inaspettati paesaggi della terra lucana, in cui si alternano territori aspri e dolci colline, decidono, molto spesso, di rendere questi luoghi lo sfondo delle loro narrazioni. I cidiemmini, arrivati a Nova Siri, sono rimasti estasiati dalla varietà naturalistica e paesaggistica del territorio, dove a catene montuose si alternano coste dal mare cristallino. Il workshop, oltre che sul rapporto tra cinema e territorio si è, anche, focalizzato sullevoluzione della settima arte nel corso degli anni. Se da un lato linnovazione avanza a passi lunghi, dallaltro la tradizione continua a rimanere un punto fermo, a dimostrazione del fatto che linnovatore ha sempre bisogno della tradizione. Tanti fenomeni hanno provocato una rivoluzione, anche, in tempi recenti. Di fronte a questi cambiamenti i registi moderni non posso far altro che accettarli divenendone parte integrante. Nel corso di questi venti anni Cinemadamare ha saputo riconoscere ed interpretare i profondi cambiamenti del Cinema, proponendo una formazione professionale al passo con i tempi, sul campo e attraverso masterclass, workshop, incontri mirati allo studio e allanalisi di performance attoriali, regia, audio, montaggio e sceneggiatura. Il Campus si è sempre avvalso dellausilio di professionisti del settore cinematografico in collaborazione con docenti di Università e Scuole di Cinema. Tra gli ospiti del workshop il giornalista e studioso di Cinema Salvatore Verde che ha dichiarato: “Buona e lunga vita al Festival Cinemadamare, al direttore Franco Rina, e al loro legame indissolubile, che segna l’evolversi di una eccellenza lucana, ormai nota a livello nazionale e oltre. La genialità ideativa e organizzativa ha segnato, innovando, l’idea stessa di festival e di cinema, per lunghezza geografica e durata temporale, oltre che per partecipazione attiva di giovani filmmaker da tutto il mondo, che realizzano corti in ogni tappa. Formazione e produzione sono fortemente legate al territorio, in un crescendo di maturità espressiva per la costruzione di una memoria cinematografica e anche della storia dello sviluppo della regione”. Una settimana intensa per le tante troupes disseminate a Nova Siri e nei comuni limitrofi, con i filmmaker pronti a girare i loro corti: la regista messicana, Amai Moreno, racconta nel suo film del difficile e simbiotico rapporto tra un figlio ed una madre, in apparenza forte e coraggiosa che alla fine si lascia guidare dal figlio nel difficile cammino della vita. La filmmaker argentina, Paula Florencia Garces, vuole con il suo film celebrare Nova Siri ed i venti anni di attività di Cinemadamare, realizzando un documentario sperimentale di cui svela pochi particolari, con scene che creano tensione e curiosità nello spettatore. Lamore e la sua difficile definizione è il tema al centro del corto della regista italiana Giovanna De Luca. La protagonista impaurita dai sentimenti che prova, decide di rinunciare al vero amore lasciandosi trasportare da emozioni effimere. Olivia Unruh, regista tedesca, si è focalizzata sul delicato tema della violenza sulle donne, raccontando la storia di uno stalker che perseguita una giovane ragazza, provocandole paura e disagio. Solo in seguito la protagonista riuscirà a trovare il coraggio di denunciare il suo persecutore, consegnandolo alla giustizia. Peter Vadocz, veterano di Cinemadamare, proveniente da Budapest, vuole raccontare ventanni di emozioni e ricordi che hanno accompagnato il suo percorso, insieme a tanti colleghi italiani e stranieri. Un tuffo nel passato con uno sguardo rivolto al futuro, dove Nova Siri continuerà ad essere per Peter una location speciale pronta ad ispirare nuove entusiasmanti storie. Il cidiemmino ucraino Viacheslav Zakharov, infine, parla nel suo film di difficili relazioni e rapporti umani. Il suo corto permetterà agli spettatori di riflettere, provando a dare una risposta a tanti difficili interrogativi. Previste proiezioni, tutte le sere, in Piazza Massimo Troisi, a Nova Siri, per i tanti amanti della settima arte.