Un gruppo di cittadini materani si mobilita per salvaguardare il futuro della biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani” di Matera, vero gioiello culturale della Città dei Sassi e dell’intera Basilicata.
“Preoccupati per il panorama che caratterizza la propria città – si legge in un comunicato stampa – sempre più impoverito ed ormai quasi privo di strutture che consentano concrete occasioni di scambio ed arricchimento culturale, abbiamo deciso di provare a dare un contributo personale per stimolare una inversione di tendenza, cominciando a proporre soluzioni e percorsi partecipati ad alcune problematiche di stretta attualità.
A meno di due anni dall’inizio del 2019, la città di Matera è priva di un vero teatro; alcune realtà culturali attive da molti anni come le due Università della Terza Età, caratterizzate da un alto livello di partecipazione diffusa coinvolgendo attivamente oltre 300 cittadini, hanno visto cancellati i contributi che in passato venivano loro erogati dagli Enti locali (Comune e Regione), mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza stessa di tali esperienze culturali; analoghe difficoltà stanno via via riducendo gli spazi per associazioni che operano in vari ambiti culturali.
In tale quadro si inserisce la situazione di gravissima crisi in cui versa la Biblioteca “T. Stigliani”, non più gestita dalla Provincia essendo teoricamente passata nelle competenze della Regione, ma praticamente abbandonata a se stessa. Già da alcuni anni la situazione finanziaria della Biblioteca aveva imposto l’interruzione della raccolta di centinaia di riviste e periodici che procedeva da alcuni decenni; poi si è dovuto rinunciare all’aggiornamento del catalogo librario; il personale è andato sempre più riducendosi per il mancato turn-over; perfino lavori di ordinaria manutenzione dell’immobile occupato, lo storico Palazzo dell’Annunziata, non venivano effettuati, sempre per mancanza di risorse finanziarie; si sono verificate infiltrazioni d’acqua che hanno messo a repentaglio parte dei libri; progressivamente, si è ridotto l’orario di apertura delle sale di lettura per i cittadini.
Ora si è giunti ad un passo dalla chiusura, non essendoci più né un direttore (il reggente non ha neppure poteri di firma), né un bibliotecario in possesso di tale qualifica. Sembra impossibile ma una istituzione prestigiosa, con un catalogo di circa 250.000 volumi, manoscritti di epoca remota (XV secolo), edizioni rarissime di libri antichi, non si vede più riconosciuto alcun investimento finanziario. Con ciò si rischia di perdere non solo un inestimabile patrimonio cartaceo, ma anche un luogo di socializzazione e di diffusione di vera cultura che rientra nella memoria e nella formazione di migliaia di materani che sono passati dalle sale della Biblioteca e lì hanno potuto accrescere le proprie conoscenze.
E’ questa la Capitale Europea della Cultura? E’ possibile che tale investitura rischi di tradursi, per quanto visto finora, in un grande supermercato di souvenir turistici ed in un unico enorme fast-food di cui ormai sono pieni il centro storico di Matera ed i suoi Sassi? Per la verità, sembra di cogliere qualche segnale di interesse verso il tema “Biblioteca”, come, per esempio, l’annuncio dell’organizzazione di un convegno internazionale per il prossimo aprile, promosso dal direttore della Fondazione Matera 2019 Verri. Ci si augura che i fatti seguano agli annunci e, soprattutto, che il tutto non si esaurisca in un isolato, occasionale “scambio di idee” fine a se stesso.
Qui non si vuole, però, rinnovare l’ennesimo rito che mette sotto accusa la Politica e le Istituzioni, sottraendosi nel contempo alle proprie responsabilità individuali di cittadini che hanno a cuore la crescita reale della propria comunità. Ed è per questo motivo e con tale spirito che si avanzano alcune proposte concrete, ovviamente suscettibili di revisione, modifiche ed integrazioni che anzi ci si augura intervengano, nella consapevolezza che i migliori risultati possono essere raggiunti solo grazie al concorso di tutte le competenze professionali ed istituzionali.
Intanto, nell’ottica di quanto appena detto, i cittadini sottoscrittori del presente documento dichiarano la propria personale disponibilità a prestare la propria opera a titolo di volontariato gratuito per contribuire alla gestione quotidiana dell’attività della Biblioteca, fermi restando i limiti rappresentati dalle necessarie competenze professionali. Ovviamente, tale disponibilità ha solo carattere temporaneo, in quanto il volontariato non può e non deve essere l’ennesima occasione per cancellare posti di lavoro veri.
Si propone, quindi, di affidare l’amministrazione e la gestione della Biblioteca ad una Fondazione in cui vengano coinvolti, a vario titolo e con le rispettive specifiche competenze, gli Enti locali, l’Università degli Studi della Basilicata, la Fondazione Matera 2019 e le Associazioni culturali operanti nella città (es. le Università della Terza Età, il Centro Carlo Levi, l’Associazione Energheia, il Circolo La Scaletta, ecc.). E’ evidente che il coinvolgimento così variegato di soggetti, anche non istituzionali, è finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo di rendere la Biblioteca un catalizzatore di iniziative ed un centro di diffusione di cultura partecipata, un luogo che sia contemporaneamente di raccolta di energie e di irraggiamento e distribuzione di conoscenze e saperi.
Nella consapevolezza che ogni proposta deve essere sottoposta a verifiche e valutazioni di varia natura (tecnica, giuridica, economica), si intende rimarcare nel contempo che la città di Matera non ha mai avuto, nella sua storia plurimillenaria, una occasione come quella rappresentata dalla designazione a Capitale Europea della Cultura, con tutto ciò che questo significa in merito alla disponibilità di risorse finanziarie: questo è il momento (e difficilmente ne verranno altri) per ridare spazio e respiro alla vera cultura nelle sue molteplici espressioni. Si faccia in modo che la Biblioteca riceva il contributo, oltre che delle Istituzioni, delle Università e delle Associazioni culturali e possa tornare ad essere il luogo che distribuisce cultura alla comunità materana”.