Ancora una volta l’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, che ha sequestrato 81.000 imballaggi con marchio Candonga, destinati a confezionare fragole di altra provenienza, dimostra che il repentino ribasso dei prezzi delle fragole nel Metapontino è dovuto all’enorme quantità di prodotto immesso nel mercato nazionale, ma di provenienza estera.
È quanto denuncia la Coldiretti di Basilicata dopo aver constatato che da circa una settimana i prezzi ai produttori agricoli di fragole sono ribassati di circa il 15-20% di colpo, ma in maniera difforme sui vari mercati nazionali.
Negli ultimi anni diversi produttori agricoli hanno creduto nell’oro rosso del Metapontino aumentando la superficie specializzata di produzione del 20% e portandola così da 700 a 850 ha, riportandosi così ai livelli del 2008 in modo da riprendere il primato di prima regione produttrice in Italia.
“Certamente non si può pensare che la diminuzione dei prezzi sia dovuto al minor consumo, in quanto la tendenza dei consumi degli ultimi 5 anni è molto positiva, con un incremento in quantità acquistate nel periodo di ben 10.000 tonnellate” dichiara il Direttore Regionale Francesco Manzari. “Al contrario, l’attuale situazione di mercato delle fragole sconta la pesantezza complessiva del mercato ortofrutticolo, legato alla crisi economica e alle situazioni generate dall’embargo russo nei confronti dell’UE e dall’inizio di gennaio anche della Turchia, la quale trova sponda ovviamente in Europa”.
Purtroppo, si deve evidenziare un altro tipo di patologia (dimostrata dal maxi sequestro), del sistema distributivo in Italia: troppo frequentemente fragole di importazione, nello specifico spagnole, anche di scarsa qualità, sono spacciate per fragole italiane, in certi casi addirittura in offerta, con tutte le conseguenze di mercato sulle produzioni nazionali.
“Sta di fatto” sostiene il Presidente Piergiorgio Quarto “che se il mercato è corretto, in primis il dettagliante, finito il prodotto a cui si riferisce una promozione deve riassortire l’esposizione, cambiare il cartello e adeguare il prodotto al cartello dell’offerta. I consumatori, spesso tratti in inganno, attirati dal cartello dell’offerta e dal prezzo basso, agguantano la confezione non controllando l’origine e solo a casa si accorgono che le fragole non sono italiane”.
Quindi il consiglio della Coldiretti è “occhio alle promozioni”, in quanto non sono regolamentate, sono sottocosto, ed hanno un periodo di disponibilità ridotto, che non consente al produttore di recuperare una adeguata redditività.
Per saperne di più la Coldiretti lucana organizzerà a breve una grande manifestazione di Campagna Amica utile a spiegare le differenze tra fragole del Metapontino e quelle contraffatte.