I raggi di un timido sole di un primo pomeriggio di febbraio fanno quasi da contraltare al bianco accecante di una neve che quest’anno è caduta più che abbondante. Quasi una giornata primaverile quella che incontriamo ai piedi di Colobraro, uno dei centri del materano piú colpiti dall’ultima ondata di maltempo che ha messo in serie difficoltà gran parte del Sud Italia. Dieci giorni di neve ininterrotta, tanto da costringere l’amministrazione comunale a chiudere le scuole per circa 10 giorni. Diversi gli interventi effettuati sull’intero territorio comunale, con mezzi della protezione civile locale e con mezzi comunali. Ma anche tanti i cittadini che in maniera volontaria hanno teso una mano soprattutto agli anziani che hanno rischiato l’isolamento totale. Ed i segni, nonostante la bella giornata, sono ben visibili, con cumuli di neve adagiati accanto ad ogni porta del centro cittadino. Dalle strade di collegamento con la Sinnica al Castello, dai vicoli del centro storico al piazzale della casa comunale, passando agli scorci panoramici tra lo Ionio ed il Pollino, la neve è ancora ben visibile ovunque. Una troupe di Emmenews ha seguito, passo passo, le orme solcate dalla coltre bianca, attraversando gran parte del centro storico del comune del materano che adesso deve fare i conti con gli ingenti danni provocati dalla neve, così come ci ha raccontato il primo cittadino, Andrea Bernardo, costretto a chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale.
Quasi 40.000 euro spesi in poco piú di dieci giorni per spargere sale, chiamare i rinforzi ed i mezzi specifici per raggiungere anche i piccoli vicoli del centro. Somma che è destinata a salire a causa dei danni che puó provocare il sale stesso agli asfalti della cittadina materana. Insomma, una spesa che un piccolo centro non puó sostenere.