I sindaci di Craco e Pisticci uniti nel chiedere alla Regione Basilicata e all’assessore regionale ai Trasporti Merra il completamento della strada provinciale n. 5 Pisticci-Craco, attraverso la ricostruzione di un ponte ubicato in agro di Pisticci.
“Non si può più aspettare, questa arteria va ultimata prima possibile per far venir fuori dall’isolamento i due comuni”, è la richiesta all’unisono dei primi cittadini Viviana Verri e di Craco Vincenzo Lacopeta, impegnati in prima linea nel sollecitare interventi di risanamento del ponte interessato da restrizioni di carreggiata, e che hanno visto le due comunità penalizzate sotto ogni punto di vista.
“Oggi – hanno sottolineato i sindaci – assistiamo alla riapertura della strada grazie all’arrivo di un grande evento di portata internazionale come il Giro d’Italia, e questo suona come ulteriore beffa per cittadini, studenti, aziende e rappresentanti delle comunità, in attesa ormai da un decennio della soluzione di una vicenda che di fatto aveva bloccato il regolare flusso delle attività produttive e del turismo. Chiediamo che l’opera si possa completare quanto prima, che la carreggiata non subisca nuovamente restrizioni, in modo da consentire agli autobus, turistici e di linea, di passare liberamente e non lasciare a piedi i nostri utenti e i nostri studenti. Siamo pronti ad attivarci anche con forme di proteste affinchè questo non accada”.
Sulla questione, gli stessi sindaci sono a conoscenza della richiesta effettuata dalla Provincia di Matera alla Regione Basilicata di utilizzare le risorse appositamente reperite dall’ente di via Ridola, pari a un milione e 40 mila euro, destinate al risanamento del ponte e quindi al completamento di un’arteria di fondamentale importanza per il collegamento di diversi territori e per il transito di numerosi utenti. Avendo la Provincia da oltre un anno presentato al Dipartimento Infrastrutture il progetto esecutivo e ottenuto i pareri necessari per eseguire i lavori, non si capisce come mai la Regione non abbia ancora provveduto a concedere le autorizzazioni necessarie al completamento dell’opera. Al fine di evitare forme di protesta forti e accese, si chiede quindi un intervento urgente e improcrastinabile volto a sbloccare questa situazione.