“I dati forniti sul lavoro sommerso che danno la Basilicata al primo posto in Italia, con distacchi notevoli rispetto alla media nazionale, come tutte le statistiche, vanno letti e interpretati cum grano salis. ”
E’ quanto riferisce la Confapi Matera, l’Associazione delle Piccole e Medie Industrie.
È come se da noi ci fosse un ispettore ogni 10 aziende, a fronte di uno su cento o uno su mille di altre regioni.
Ne deriva che in Basilicata le imprese sono ispezionate con una frequenza di gran lunga superiore rispetto alle aziende di altre regioni.
Da un rapido calcolo, ogni azienda lucana riceve almeno un’ispezione al mese da uno dei diversi organi ispettivi competenti.
Ben vengano, quindi, le proposte volte a contrastare le distorsioni del sistema di aggiudicazione del massimo ribasso, a favorire le stazioni uniche appaltanti, a stipulare protocolli di legalità, a qualificare maggiormente le imprese; in una parola, a sviluppare una cultura della trasparenza e del rispetto delle regole del mercato.
Di qui, tuttavia, a criminalizzare interi settori trainanti della nostra economia, come per esempio l’edilizia, ce ne passa.
Sempre troppo alto, è vero, ma senza particolari primati negativi.
Gli auspicati protocolli di legalità, infine, dovrebbero prevedere forme di tutela anche verso le imprese locali che lavorano come subappaltatori e fornitori nei grandi appalti sul territorio.”