L’associazione “Anticorpi Civili” di Montalbano Jonico chiede alla Regione Basilicata di avviare un censimento dei soggetti fragili per accelerare la campagna di vaccinazione.
“La nostra associazione – si legge in un comunicato – è stata istituita a fine novembre 2020 dall’impulso dato dalla seria situazione sanitaria che in quei giorni interessò il comune di Montalbano. Sin dalle prime attività abbiamo compreso la difficoltà del momento e l’importanza di un supporto civico all’encomiabile lavoro di amministrazione comunale, medici e protezione civile, rendendo di fatto possibile a chiunque la partecipazione attiva nella lotta a questo maledetto virus, compiendo un piccolo, semplice e rivoluzionario gesto di solidarietà: offrire un tampone a chi non poteva sostenerne il costo.
Abbiamo lanciato il “Progetto tampone solidale”, con la determinazione di replicare anche nella nostra Montalbano un’iniziativa virtuosa, già realizzata con successo in altre realtà. In particolare, abbiamo ritenuto di abbracciare il senso della campagna di covid-screening intrapresa dal comune e di supportarla nel nostro piccolo in modo concreto, contribuendo all’acquisto di strumenti diagnostici in favore dei più deboli e, per quanto nelle nostre possibilità, di estendere il più possibile il campione di popolazione da sottoporre ad esame. Abbiamo cercato così di venir fuori dall’isolamento fisico che stiamo vivendo e di farne motivo di aggregazione civica, partendo dalla costruzione di un comune percorso di cittadinanza attiva solidale. In tal senso, il nostro intento è quello di essere una possibile risposta immunitaria alla diffusa disuguaglianza sociale, gli ‘anticorpi’ che reagiscono all’aggressione del virus dell’ingiustizia!
Ecco perché oggi ci rendiamo promotori di una concreta proposta all’amministrazione regionale lucana, relativamente alla campagna di vaccinazione in corso. In particolare chiediamo, anche su sollecitazione di alcune categorie interessate dal problema, l’istituzione immediata di un portale per il censimento dei soggetti affetti da particolari patologie e che nell’attesa del proprio turno rischiano di vedere pregiudicato il proprio diritto all’accesso al vaccino, in virtù di terapie in corso e le cui tempistiche potrebbero non collimare con quelle della campagna vaccinale.
Sono loro, in quanto soggetti più deboli, a dover godere, per dovere sociale, della priorità nella programmazione del prosieguo della campagna vaccinale, in considerazione di una già difficile condizione sanitaria che necessita di particolare e celere attenzione. È a loro che va concretamente e velocemente garantita la possibilità di accedere al vaccino, con lo stesso spirito con cui abbiamo giustamente dato priorità ai nostri amati anziani. Poniamo la nostra riflessione all’attenzione del Presidente Bardi e dell’Assessore Leone, che siamo certi avranno la sensibilità di cogliere la bontà della nostra proposta e farsi portatori degli interessi dei più deboli”.