Cgil, Cisl, Uil di Matera chiedono con urgenza la convocazione di un incontro specifico per affrontare la situazione emergenziale in cui si trova l’Azienda Sanitaria di Matera, azienda mista con al suo interno gli Ospedali per Acuti, gli Ospedali Distrettuali e i Distretti Sanitari; in particolare le evidenti e macroscopiche criticità dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera e dell’Ospedale di Policoro, alla luce del preoccupante aumento dei contagi nella Città ed in tutta la provincia di Matera.
“Infatti, gli ultimi bollettini relativi al Comune di Matera – si legge nella lettera che le sigle sindacali hanno indirizzato al prefetto di Matera, al sindaco del Comune di Policoro e al presidente dell’Amministrazione provinciale di Matera – registrano un aumento vertiginoso dei contagi, portando a 705 i casi e raggiungendo una percentuale dell’1,16% della popolazione, che supera il limite dell’1% indicato dalla Comunità scientifica internazionale oltre il quale la situazione rischia di sfuggire dal controllo.
Agli aumenti dei contagiati in tutta la Regione che ha raggiunto i 4.157, pari allo 0,75% della popolazione, risulta crescente il numero dei ricoverati negli ospedali lucani (180) di cui 30 in terapia intensiva.
La provincia di Matera si trova in una condizione più preoccupante con i 1885 contagiati, pari al 45% di tutta la popolazione regionale e con una percentuale media dei contagiati di 0,92% .
Con questi numeri, se non si prendono immediati e urgenti provvedimenti i servizi sanitari della Asm di Matera – già in affanno prima dell’insorgere dell’emergenza – collasseranno impossibilitati a far fronte all’aumento di richieste di assistenza sanitaria.
Gravi sarebbero le responsabilità se si continuasse a sottovalutare la grave situazione, considerando che già prima dell’insorgere della pandemia non passava giorno che non si verificassero eventi che evidenziassero le enormi criticità e difficoltà nell’erogazione dei servizi dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera anche per la cronica carenza di personale pari a meno 483 unità su 2662, pari a circa il 18% che si aggraverà nel 2020 determinando ulteriori cessazioni di servizi in aggiunta alle nuove gravi criticità legate all’emergenza pandemica in corso.
Un vulnus che se non trova soluzioni immediate inibirà anche interventi finalizzati alla costruzione di un sistema capace di integrare la rete ospedaliera con la rete dei servizi territoriali con il rafforzamento della missione assistenziale affidata agli ospedali, al fine di rendere possibile a ciascuna componente del Servizio Sanitario lo svolgimento del proprio specifico ruolo di presa in carico delle persone, assicurando, al contempo, i dovuti livelli di qualità degli interventi.
Anche l’aumento dei posti letti Covid – 19 rischia di risultare incoerente e fonte di ulteriori criticità insostenibili se non si aumenta il personale in servizio nelle terapie intensive e sub-intesive, in pneumologia e nel reparto malattie infettive considerando che in tutti reparti il personale attualmente in servizio risulta già sottostimato numericamente e sovrautilizzato temporalmente e stressato dai ritmi intensi e, quindi, a rischio di burn-out, oltre che esposto a enormi rischi di contagio.
Pertanto sono necessari interventi urgenti per:
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l’approntamento dei Covid – hotel per isolare e allontanare dalle famiglie i contagiati asintomatici o con lievi sintomi;
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incrementare il numero dei posti letto di terapia intensiva e la dotazione di respiratori velocizzando anche l’allestimento dell’ospedale da campo;
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riconvertire i reparti ospedalieri, dotandoli delle tecnologie adeguate;
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reperire con urgenza ulteriore personale sanitario con idonea professionalità;
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incrementare gli interventi per supportare i servizi territoriali attraverso:
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l’aumento dei team dedicati di interfaccia con la medicina di base per seguire i pazienti contagiati nelle loro case e nei centri di assistenza nelle strutture residenziali per anziani (in particolare per le Case di Riposo, Residenze Protette, Case protette);
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intensificazione dell’integrazione dei servizi sociosanitari e di sicurezza igienica nei centri di accoglienza.
Per tutte queste ragioni, si ribadisce la richiesta di convocazione di un incontro per affrontare le problematiche emergenziali legate alla diffusione pandemica nella Provincia di Matera.