L’emergenza coronavirus fa chiudere anche il Parco Museale Scenografico di Craco. E l’ex sindaco e presidente di Craco Ricerche Pino Lacicerchia Giuseppe lancia un appello al ministro Franceschini, al governatore Bardi, al Prefetto all’APT e al sindaco di Craco: “Craco non vuole morire nuovamente”.
“In qualità di presidente e responsabile aziendale delle attività di gestione del Parco Museale Scenografico di Craco e in considerazione degli effetti delle misure e del fenomeno del Coronavirus – scrive Lacicerchia – vista la comunicazione alla Prefettura di Matera, al Ministro Beni culturali, al Presidente della Regione Basilicata, al direttore dell’APT, al sindaco FF del comune di Craco e alle organizzazioni datoriali e sindacali in data 6-3-2020 della dichiarazione della situazione di crisi aziendale, visto il DPCM 8-3-2010 con il quale all’art. 2 si dispone la chiusura degli istituti e luoghi di cultura , tra cui Parchi e aree Archeologiche e musei all’aperto a cui è assimilato il Parco Museale Scenografico di Craco, considerato che alla luce di tale disposizione che è entrata in vigore dal 9-3-2020 il Sindaco facente funzione del comune di Craco ha comunicato la decisione di chiusura alle visite turistiche del Parco , considerato che il personale dipendente ( 4 lavoratori a tempo indeterminato assunti in questo momento) è impegnato esclusivamente su tale attività che a decorrere da domani viene sospesa , considerato che la società non ha altre attività su cui impegnare il personale, in attesa degli incontri con le autorità pubbliche e con i sindacati che mi auguro avvenga urgentemente abbiamo sollecitato tali autorità al fine di valutare tutte le eventuali azioni che potranno essere messe in campo ,
Abbiamo comunicato che in conseguenza della chiusura alle visite turistiche del Parco Museale Scenografico di Craco disposta dal comune di Craco a decorrere dal 9-3-2020 tutto il personale dipendente è sospeso dal lavoro e che se non si troveranno alternative dovranno essere licenziati;
Abbiamo inoltre evidenziato che il codice ateco della nostra attività è : Codice 91.03 – gestione di luoghi e monumenti storici e attrazioni simili Registro Imprese CCIAA MATERA e chiesto alle autorità in indirizzo che nella definizione operative delle misure di sostegno che il governo metterà in campo sia esplicitamente prevista tale attività al fine di poterne beneficiare.
Dopo un impegno decennale per la tutela e valorizzazione del centro storico di Craco che ha portato da una condizione di macerie ad avere nel 2019 26.000 visitatori paganti e una miriade di attività di studio ricerca , produzione artistiche e culturali e di comunicazione nazionali e internazionale che hanno fatto di Craco il secondo attrattore culturale della Regione esprimo grande preoccupazione e un augurio che la nostra esperienza sia sostenuta e aiutata a non chiudere e un appello particolare voglio fare alla stampa , ai media e a tutti quelli che amano Craco a sostenere la nostra battaglia. Craco non vuole morire di nuovo”.