“Il disastro della sanità regionalizzata, messo drammaticamente in luce dalla pandemia, amplifica le difficoltà di un piano vaccinale lento e iniquo. La campagna vaccinale deve essere puntuale e organizzata. Bisogna fare presto perché stiamo assistendo ad una vera e propria strage degli anziani, che rischia di acuirsi ulteriormente nelle prossime settimane per i ritardi nella messa in opera del piano vaccinale. Bisogna dircelo con grande chiarezza e franchezza. Ogni giorno, ora o minuto perso ha una diretta e drammatica conseguenza in termini di vite umane, in particolare nella categoria anagrafica degli over 80 dove, da inizio pandemia, si concentra il 95,6% dei decessi”.
Lo si legge in una nota congiunta di Anpi Basilicata e Libera Basilicata.
“Non si tratta solo di voler uscire rapidamente da questa situazione, per cercare di cambiare un modello sociale che ha mostrato in questa fase tutta la sua criticità – prosegue la nota – ma di lottare contro il tempo per salvare la vita dei nostri anziani. Ci appelliamo per questo con forza al governo nazionale perché faccia tutto il necessario e perché porti il nostro paese fuori dall’emergenza in tempi rapidi, e chiediamo, altresì, al governo regionale di non fare solo annunci e impegnarsi per il bene della comunità. Ulteriori ritardi non sono più accettabili, bisogna lavorare con serietà per recuperare in fretta quelli già accumulati.
Vaccinarsi è una forma di attenzione di ciascuno nei confronti della propria salute e di quella dei propri cari, oltre ad essere un atto di responsabilità verso tutta la collettività.
Per questo è fondamentale garantire la più ampia e adeguata informazione per mettere tutti nelle condizioni di accedere alla vaccinazione in modo pienamente partecipato e consapevole.
Ancora una volta, la Regione Basilicata ha perso l’occasione non solo per condividere con i cittadini lucani ma anche semplicemente per coinvolgere le forze sociali in un’azione chiara e cosi importante per l’intera comunità.
La gente è disorientata e non sa cosa fare. Il piano vaccinale predisposto dalla Regione non tiene nelle dovute considerazioni le possibili difficoltà che molte persone sole, soprattutto anziane e con disabilità, possono incontrare, in particolare, nell’accesso alle necessarie informazioni.
Sarebbe necessario garantire il pieno coinvolgimento dei medici di medicina generale che sono coloro che meglio di chiunque altro conoscono la situazione degli over 80 e sanno quali sono le loro reali condizioni di salute.
C’è, altresì, l’esigenza di istituire un tavolo di monitoraggio per seguire l’andamento della campagna vaccinale.
Se non si vuole che risulti solo propaganda, è necessario il coinvolgimento di tutti coloro che possono e devono essere messi nelle condizioni di essere protagonisti attivi, nonché rendere pubblici i dati, comune per comune, della campagna vaccinale”.