In corrispondenza del periodo estivo, la Polizia di Stato ha incrementato i servizi di controllo del territorio allo scopo di rendere sicuri, attraverso un’attenta attività di prevenzione e repressione dei reati, non solo le principali località turistiche della provincia, ma anche i piccoli centri come Craco.
Nella giornata di martedì 15 luglio, personale del Commissariato di Pisticci ha dato esecuzione al provvedimento con cui la Corte di Appello di Potenza ha disposto la revoca della misura degli arresti domiciliari con contestuale applicazione nei confronti dell’arrestato Lauria Felice della più grave custodia cautelare in carcere.
I fatti: all’inizio del mese di giugno, veniva avviata da parte degli operatori guidati dal Commissario Capo Albano un’attività di indagine scaturita da alcune segnalazioni di ripetute violazioni agli obblighi connessi al regime degli arresti domiciliari da parte dell’arrestato.
In particolare, si accertava che il soggetto attenzionato, in una circostanza abusava di un permesso concessogli dal giudice per motivi di salute, andando tranquillamente in giro per le vie di Craco durante un mercato rionale.
In un’altra occasione, violando l’obbligo di rimanere in casa, si allontanava e durante la sortita esterna, aggrediva un soggetto del posto, procurandogli lesioni.
L’accurata ricostruzione della vicenda da parte degli investigatori pisticcesi, l’acquisizione di testimonianze in merito alle violazioni commesse nonché la denuncia presentata da parte dell’aggredito, hanno consentito di compiere una precisa segnalazione all’Autorità giudiziaria.
Questa, riscontrando totalmente la gravità delle condotte poste in essere dall’arrestato, ha disposto la sostituzione degli arresti domiciliari con la misura della custodia cautelare in carcere e la revoca dell’autorizzazione a svolgere l’attività lavorativa.
Portato in ufficio, dopo le formalità di rito, Lauria Felice veniva condotto nella Casa circondariale di Matera a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
L’arrestato scontava agli arresti domiciliari una condanna resa in primo grado di giudizio di 7 anni e 6 mesi per violenza sessuale.
Questura di Matera