La Giunta comunale di Matera, su proposta del sindaco, Salvatore Adduce, e dell’assessore alle Politiche sociali, Simonetta Guarini, ha approvato una delibera con la quale si assegna un contributo a fondo perduto e senza rendicontazione a quei nuclei familiari la cui sistemazione abitativa principale è stata interessata dalle ordinanze sindacali di sgombero a seguito del crollo di una palazzina in vico Piave.
Il contributo è rivolto, in particolare, a quei nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte, ovvero sia stata sgomberata o inibita all’accesso, in esecuzione di provvedimenti dell’Amministrazione comunale e che a tutt’oggi non hanno ancora potuto provvedere al reperimento di un alloggio, non avendo alternative e risorse personali disponibili.
Il provvedimento prevede un sostegno di 200 euro mensili per ogni componente del nucleo familiare abitualmente e stabilmente residente nell’abitazione, e comunque fino ad un massimo di euro 600 mensili per ciascun nucleo familiare.
Ove si tratti di un nucleo familiare composto da una sola persona, il contributo sarà di 300 euro mensili.
Qualora nel nucleo familiare siano presenti persone portatrici di handicap, ovvero disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, al contributo come sopra determinato, è concesso un contributo aggiuntivo di euro 200 mensili, anche oltre il predetto limite massimo di euro 600 mensili per nucleo familiare.
Questo provvedimento si muove nell’ottica di aiutare le persone colpite dall’ordinanza di sgombero a ritornare a una regolare vita quotidiana e a offrire un sostegno economico in grado di agevolare l’autonomo reperimento di una sistemazione abitativa alternativa, considerando un periodo di tempo ragionevolmente congruo in relazione alle circostanze.
Il limite massimo del sostegno economico è di 6 mesi a decorrere dalle date indicate nei provvedimenti di sgombero e/o di inibizione all’accesso degli immobili, fatto salvo e fermo restando o l’eventuale anticipato ripristino delle condizioni di riutilizzabilità degli alloggi e di rientro nelle abitazioni, o l’anticipato reperimento di altra sistemazione avente carattere di stabilità.
Durante i 6 mesi il contributo mensile è alternativo ad altri oneri sopportati dall’Amministrazione per la sistemazione di quei nuclei familiari, non in grado di provvedere diversamente ad una loro collocazione abitativa, a cui, pertanto, detto contributo non potrà essere riconosciuto, per tutto il tempo in cui tale condizione permarrà.