“L’articolo 20 del decreto legge che il Governo si appresta a varare domani avvia a definitivo compimento il lavoro avviato col memorandum nell’ottica di prevedere per i lucani un ristoro economico per l’impegno dato in campo energetico al Paese.
Tale ristoro va inteso in relazione alla presenza di attività industriali, quelle legate agli idrocarburi, che non generano direttamente occupazione e sviluppo nei territori, ma assolutamente non è e non può essere interpretato come il prezzo pagato per una deregulation ambientale che non c’è e non sarebbe accettata”.
Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, commenta così la norma messa a punto dal Governo che recepisce tutto il lavoro già avviato col precedente esecutivo nazionale nel prevedere investimenti in sviluppo e attività produttive per il territorio della Basilicata, ma sgombra il campo da ogni equivoco rispetto alle norme successive (gli articoli 21 e 22) dello stesso Dl che dettano nuove norme in materia di ricerche di idrocarburi.
Le previsioni del Governo, contenute nella relazione di accompagnamento all’articolato, prevedono investimenti pubblici aggiuntivi in Basilicata per un valore di 6 miliardi di euro che sarebbe facile ottenere da un aumento di produzione di idrocarburi che, secondo le stime, porterebbe all’erario, tra tasse e royalties, qualcosa come 17 miliardi di euro.
L’intervento in favore della Basilicata sarebbe aggiuntivo rispetto alle royalties attuali (circa 160 milioni anno che si stima potrebbero arrivare a 350 milioni per effetto dell’aumento del prezzo del greggio).
A fronte di queste risorse, in Basilicata le estrazioni potrebbero aumentare da 80mila a 104mila barili di greggio al giorno, ma senza realizzare un numero maggiore di pozzi rispetto a quelli già previsti dai precedenti accordi.
“Garantendo – si legge nella relazione del Governo – ai residenti nei territori di insediamento degli impianti e delle aree limitrofe, oltre alle ingenti entrate già assicurate dalle royalties, investimenti infrastrutturali ed occupazionali attraverso una quota delle maggiori entrate derivati dalle nuove produzioni di idrocarburi, si assicurano maggiori entrate primarie fiscali e si assicurano crescita e nuova occupazione”.
”Questa visione – commenta De Filippo – concretizza l’invito che abbiamo da sempre fatto al Governo di guardare alla Basilicata non come a un problema ma come ad un’opportunità che riesca a contemperare le esigenze locali di sviluppo con quelle nazionali in campo energetico e fiscale.
E la norma in via di approvazione va esattamente in questa direzione”.
Il presidente lucano tuttavia ribadisce come anche le questioni di sviluppo rappresentino una subordinata rispetto alla tutela di ambiente e salute.
“La riduzione del peso burocratico è un conto – dice – l’eventuale abbassamento dei livelli di tutela un altro.
Ed è chiaro che il nostro giudizio per le due opzioni è diametralmente opposto.
Il primo non possiamo che guardarlo con favore, il secondo, semplicemente, non lo accetteremmo”.
”Per approfondire tutti gli aspetti di questa complessa vicenda – conclude De Filippo – auspico si possa dar subito vita ad un approfondito confronto in seno al Consiglio Regionale al quale sono pronto a riferire per quanto di mia competenza”.