“Quando si entra in Ospedale lo si fa o per fatti gioiosi come per la nascita di un bambino o per motivi che destano preoccupazione a causa della malattia di un nostro caro”.
Inizia così la lettera di ringraziamento scritta da Rocco Corsano, agente dei vip e pr originario di Scanzano Jonico, dopo l’esperienza vissuta nel reparto di Chirurgia generale dell’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera. Parole sentite rivolte al primario Giancarlo Pacifico e a tutta la sua équipe.
“L’Ospedale – prosegue Corsano – molto spesso è oggetto di critiche feroci, essendo noi più avvezzi a denunciare quello che non va piuttosto che a evidenziare le cose che funzionano e quando si mettono in atto azioni e sforzi per giungere a un risultato comune.
Mi preme raccontare una mia recente esperienza che ha stimolato in me sentimenti e riflessioni.
In questi giorni mi sono recato in Ospedale quasi giornalmente per far visita a un caro amico che è stato in pericolo di vita per una patologia grave e attualmente in ripresa dopo l’intervento chirurgico eseguito dal Dott. Giancarlo Pacifico, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera.
Durante questa mia permanenza in Ospedale da semplice visitatore ho avuto modo di constatare l’elevata professionalità dei Medici e degli infermieri di questo Reparto che lavorano con dedizione e umanità non comuni.
Mi ha particolarmente colpito il caso di un giovane paziente affetto da una patologia importante, a elevato rischio per la vita, operato in urgenza di notte dal Primario del Reparto. Mi hanno fatto riflettere in particolare la giovane età del Paziente, la preoccupazione disperata dei familiari, le azioni rassicuranti dei Medici, la solidarietà accogliente degli Infermieri.
Sono tante le riflessioni che mi sono state stimolate da queste osservazioni e fra le tante riflessioni ho maturato una consapevolezza, quella di poter constatare che possediamo una grande ricchezza quando abbiamo la fortuna di trovarci vicine queste persone nei momenti più difficili della nostra vita, che oltre a tirarci fuori da uno stato di malattia con la loro competenza scientifica dimostrano in ogni momento della giornata una grande carica umana che ci fa sentire più tranquilli, ci consola e ci rasserena. Si potrebbe semplicisticamente dire: “si, ma in fondo è il loro lavoro”. È vero, ma non sempre viene fatto con amore, qui invece tutti lo svolgono con grande senso di umanità e passione.
Interpretando il sentimento degli altri Pazienti e dei loro Parenti, vorrei esprimervi la stima per il vostro lavoro e dirvi grazie per la vostra pazienza, per le parole garbate e per i sorrisi che ci avete regalato”.