“La norma contenuta nel maxi emandamento alla Legge di stabilità, che prevede il prelievo forzoso dai fondi destinati al bonus carburante lucano, non solo rappresenta un pesante smacco nei confronti dei cittadini della Basilicata, ma mina fortemente la credibilità degli interlocutori governativi con cui le rappresentanze imprenditoriali e sindacali regionali hanno da qualche mese intrapreso, consumando i corretti passaggi istituzionali, un livello di confronto”.
Lo affermano Confindustria e Pensiamo Basilicata che in una nota ricordano che è “noto come, in maniera congiunta, le organizzazioni imprenditoriali (Confindustria e Pensiamo Basilicata) e sindacali abbiano prima richiesto con forza, poi finalmente ottenuto dal Ministero dello Sviluppo economico l’apertura di un Tavolo di lavoro per la Basilicata allo scopo di individuare le modalità per una riassegnazione delle risorse, adeguandole al contributo che questa terra fornisce al sistema energetico nazionale.
opo essere state ricevute dal sottosegretario Simona Vicari – ricordano le associazioni datoriali – le rappresentanze citate erano a lavoro con il direttore generale per le Risorse minerarie ed energetiche Franco Terlizzese per individuare le procedure di una rivisitazione del memorandum – tra cui, paradossalmente, una destinazione differente dello stesso bonus carburante, da veicolare su interventi per il welfare territoriale – prima di una concordata sospensione dovuta alle imminenti elezioni regionali. Il cortocircuito del Governo è un preoccupante segnale di confusione a cui porre subito rimedio poiché interrompe pericolosamente, proprio in un momento in cui la percezione della distanza tra Palazzo e cittadini è amplificata, un dialogo tra istituzioni e parti sociali. Le associazioni imprenditoriali chiedono, pertanto, un incontro urgente con il MiSe per riconvocare il Tavolo in cui coinvolgere la Regione Basilicata attraverso il neopresidente Marcello Pittella”.