“Gi incontri avuti in questi giorni con clienti e gli addetti ai lavori testimoniano il crescente interesse verso le nostre produzioni e quelle di tutto il Sud Italia”, ha detto Andrea Badursi, general manager di Assofruit Italia, organizzazione di produttori che fino al 7 gennaio sarà impegnata al Fruit Logistica di Berlino, la più importante fiera europea nel settore ortofrutticolo.
“Si guarda con sempre maggiore attenzione alla qualità dei prodotti e a ciò che essi contengono: ‘qualità’ intesa non solo come proprietà organolettiche ma anche quelle che sono le caratteristiche di produzione, lavorazione e commercializzazione. Il consumatore chiede trasparenza in tutta la filiera, vuole e deve conoscere l’origine di ciò che mangia”, ha spiegato Badursi che poi si è soffermato sull’importanza della fiera berlinese.
“Il Fruit Logistica si è confermato anche quest’anno come vetrina autorevole, è da esperienze come questa che si possono intercettare i nuovi trend di consumo, confrontarsi su un tema importantissimo come l’innovazione e saldare meglio i rapporti fra aziende che possono così disporre di tutti i benefici che vengono dall’aggregazione”.
Gianni Petrocchi, delegato Italia Ortofrutta ha commentato: “Assofruit Italia è una Op vincente, protagonista in Italia infatti di recente l’impegno è stato riconosciuto con il conferimento al presidente dell’organizzazione, Francesco Nicodemo, dell’Oscar dedicato ai dieci imprenditori italiani che hanno saputo cogliere l’importanza dei momenti aggregativi, e fare dell’innovazione e dell’internazionalizzazione la propria mission. Esempi come questi sono da valorizzare e da seguire affinché l’ortofrutta italiano possa continuare dire la sua su scala globale”, ha aggiunto Petrocchi.
Fra le maggiori novità proposte nello stand lucano, oltre alla variegata offerta di prodotti, c’è quella che riguarda il progetto “Carbon foot print” che la Op sta svolgendo con l’Università di Basilicata e il Ministero dell’Ambiente. L’iniziativa, che rientra in quelle che mirano al contenimento delle immissioni di CO2 (anidride carbonica) consentirà di valutare l’impatto sull’ecosistema di una determinata produzione considerando le fasi successive di lavorazione e commercializzazione.
Nello stand lucano, che sostiene la candidatura i Matera a Capitale europea della Cultura nel 2019, sono inoltre presenti la OP Ancona, Agricolafelice, il Covil (consorzio vivaisti lucani) e Club Candonga, il Distretto agroalimentare del Metapontino e la Camera di Commercio di Matera.