“Gli Stati Generali delle Donne nazionali e regionali hanno avuto il piacere di affiancare il Future Food Institute il 29 giugno a Matera, presso l’Aula magna dell’Università degli Studi della Basilicata, in un Evento collaterale al G20 “Food For Earth”, finalizzato a richiedere e a sottolineare la necessità di un sistema alimentare, e non solo, più giusto e sostenibile.
Come rappresentante regionale degli SGD della Basilicata desidero subito esprimere riconoscenza al Future Food Institute, per aver voluto coinvolgere il Movimento regionale che guido in Basilicata e, quindi, ringrazio Sara Roversi e Claudia Laricchia.
Importante il ruolo di Future Food Institute che ha una partnership consolidata con la FAO, con la quale porta una collaborazione, che vuole accelerare la transizione ecologica dei sistemi agroalimentari globali potenziando e collegando i responsabili del cambiamento, gli scienziati, gli innovatori, le industrie, la società più ampia e i responsabili politici.
Future Food Institute ha incentrato il 29 giugno l’evento collaterale al G20 sul tema del cibo. Tema che noi degli Stati Generali delle Donne abbiamo, in tante occasioni, declinato in tutti i suoi aspetti più rilevanti: in quanto il cibo è identità territoriale, è amore, è cultura, è lavoro, è salvaguardia dell’ambiente e proprio per questo è legato al saper fare delle donne, all’abilità di mescolare e contaminare sapientemente ingredienti e saperi in un movimento continuo di ricerca di equilibri, di sapori, di colori, di forme, di grandi idealità.
A mio avviso dal Future Food Insitute ci è stato ricordato che dobbiamo prenderci cura delle nostre tradizioni e dei nostri saperi, per valorizzare al massimo il cibo, la terra, e, quindi, l’identità della cultura lucana. Una sfida, questa, sempre tenuta presente dagli Stati Generali delle Donne della Basilicata, che hanno diffuso già nel 2015 il loro primo intervento pubblico proprio sul tema “Il cibo, la terra, l’acqua, le donne testimonial dell’identità lucana. Proposte e progetti dalla Basilicata, da Expo Milano 2015, da Matera 2019”. Tema che potrebbe essere importante anche nelle attività degli Stati Generali delle Donne verso Expo Dubai 2021, come pure con la guida di Isa Maggi, anche verso Procida Capitale delle Cultura 2022.
La sfida che ci è stata proposta “Cibo per la Terra” deve riguardare tutti in un processo di cooperazione, contro la fame nel mondo, che deve esser volto a mettere in evidenza anche il ruolo delle donne, in quanto fonti di creatività e di innovazione. Attraverso i materiali legati al cibo in Basilicata, come nel mondo tutto, ogni donna è depositaria di conoscenze fondamentali.
Inoltre, il cibo, declinato intorno al tema della terra, evidenzia i successi di tante imprese al femminile. Attraverso la valorizzazione del cibo dal 2015 al 2021 abbiamo sempre sottolineato la necessità di mettere in condizione le donne di potercela fare, soprattutto attraverso l’imprenditoria femminile.
A tale proposito, comunque, non basta solo il nostro impegno, la nostra tenacia, ognuno deve fare la propria parte e offrire idee per disegnare prospettive di cambiamento e costruire politiche, che attraverso la valorizzazione del cibo, della terra disegnino prospettive di cambiamento e politiche per sviluppare l’economia e combattere la povertà.
Principi questi che sono stati e sono portanti e vitali per gli Stati Generali delle Donne nazionali e della Basilicata, il cui impegno è fondamentale per lo sviluppo sostenibile.
In particolare in Basilicata non si può non osservare che senza la valorizzazione del cibo e dello sviluppo sostenibile, rispetto ai quali il contributo delle donne rimane fondamentale, lo sviluppo risulterebbe inattuabile. La gestione degli alimenti e la produzione del cibo rende le donne depositarie di conoscenze fondamentali sulla gestione delle risorse, sui sistemi sanitari tradizionali, sui costumi culturali, sociali e sulle medicine tradizionali, sui percorsi educativi e formativi. Proprio con la produzione e la preparazione del cibo viene offerto un contributo attivo all’economia dei
territori; viene sostenuto lo sviluppo familiare e delle comunità; vengono offerte risposte creative e, oggi estremamente innovative, ai bisogni del territorio. Numerose esperienze di studio, di ricerca, di dibattito evidenziano quanto il cibo si pone quale elemento portante nei processi di conservazione e di trasmissione della memoria delle tradizioni per lo sviluppo sociale, economico e culturale della Comunità.
In particolare in Basilicata, infatti, proprio attraverso il cibo viene tutelato il patrimonio culturale delle comunità con il sostegno a tutte quelle azioni, che si fondano sui valori identitari e sulla conservazione della memoria delle tradizioni; in tal modo, curando e tramandando la produzione, la cura e la preparazione del cibo, sono in particolare le donne che assicurano una formazione permanente, volta a valorizzare le comunità di montagna e a dare a queste pari dignità rispetto alle comunità di pianura e urbane. Il cibo non solo assicura, tramite il lavoro delle donne, la vita, ma consente anche di sopravvivere in ambienti limite, utilizzando le risorse della natura, conservando e curando allo stesso tempo il territorio. Per questo il cibo, che viene prodotto dalle donne e dagli uomini di questo territorio, insieme alla terra e alle coltivazioni, che si alternano, consente di tramandare l’identità e la vita.
Ancora oggi la maggior parte delle iniziative di micro-economia identitaria puntano proprio sulla valorizzazione del cibo tipicamente lucano: con il cibo in Basilicata, infatti, viene intrapreso uno sviluppo diverso in piena sintonia con la terra, in quanto si colgono e valorizzano le opportunità che questa offre a donne e uomini.
Per tutti questi motivi le donne chiedono ai Grandi della terra e alle Autorità nazionali e internazionali di disegnare, valorizzare e attuare strategie efficaci di cambiamento affinché il cibo, anche attraverso il lavoro delle donne e non solo, venga sempre più posto al centro delle politiche per uno sviluppo sostenibile dell’economia. “
Maria Anna Fanelli
Referente Regionale degli Stati Generali delle Donne della Basilicata