Oltre 6000 presenze quelle registrate in questa XIV edizione del Pesepe vivente a Tursi, che collocano questa manifestazione nel ristretto olimpo di quelle ritenute (non solo in Basilicata) tra le più interessanti e meritevoli di attenzione.
L’antìco ed evocativo quartiere della Rabatana, ha rappresentato la cornice ideale dell’evento, con il suo reticolo di stradine, vicoli e slarghi, dove gli oltre 100 figuranti sono riusciti a far rivivere nelle serate del 26,27 e 28 dicembre il messaggio essenziale della Natività.
Una rappresentazione che si è radicata nel corso degli anni, con alcune sperimentazioni ed itinerari diversificati. Di anno in anno, infatti, hanno interessato parti del centro storico tursitano che dalla Cattedrale risale sino alla Pitriizze, anelo di collegamento con la Rabatana.
Tutto questo premia i volontari della Pro Loco che organizza l’evento in collaborazione con il Comune di Tursi che garantisce la parte logistica e della Parrocchia Cattedrale “Maria SS. Annnziata.
Un’idea, quella del Presepe Viivente, avviata con l’obiettivo di “rendere vivi” i personaggi rappresentati nel bellissimo Presepe in pietra di Altobello Persio, probabilmente realizzato tra il 1547 ed il 1550, custodito nella Collegiata della chiesa di Santa Maria Maggiore in Rabatana.
Nelle prime edizioni, la rappresentazione -spiega Francesco Ottomano- si svolgeva il 5 gennaio con l’arrivo dei Magi che partendo dalla Piazza Cattedrale sui cavalli e percorrendo le vie del centro storico, arrivavano in Rabatana. Lungo il percorso vie erano dei personaggi itineranti in costume (circa 30), i quali, al seguito dei Magi arrivavano anch’essi alla Capanna della Natività allestita in una grotta in Rabatana”
Nel corso degli anni sono stati sperimentati altri itinerari ma è solo dal 2009 che il Presepe vivente ha trovato la sua ideale location arricchendosi grazie di nuovi figuranti, di effetti scenografici che rendono il luogo ancora più suggestivo nonché di altre iniziative quale quella di proporre cibi abbastanza semplici, umili, essenziali, tipici del periodo della Natività, nei nostri piccoli centri, con tutte e varianti possibili.
Anche questa ultima edizione fa registrare l’arricchimento con nuove scene, supportate da ulteriori effetti scenografici ed audio nonché da musiche di matrice araba che hanno contribuito a ricreare le atmosfere dei villaggi della Palestina. Un Presepe, quello tursitano, che s arricchisce e si rigenera ogni anno, seducendo i visitatori per un ritorno a Tursi.