Il Comitato Meditarraneo No triv ricevuto dal Ministero dell’Ambiente

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Anche il Comitato interregionale Mediterraneo No Triv ha partecipato alla riunione tenuta presso il Ministero dell’Ambiente il giorno 27 giugno, fortemente voluta e organizzata da amministratori locali e provinciali della Sibaritide.

Il Comitato, rappresentato dal suo Portavoce Avv. Giovanna Bellizzi, insieme all’One. M.Franchino, Stella, On.le Magorno oltre ai sindaci di Trebisacce, Roseto, Amendolara, Corigliano, hanno esposto al Ministero la forte preoccupazione della popolazione verso le numerose istanze di ricerca di idrocarburi nel Mar Jonio.

Il territorio ha una forte vocazione agricola e turistica, due voci essenziali per l’economia di Puglia, Basilicata e Calabria tutte interessate da un’aggressione senza precedenti da parte di un numero incredibile di istanze da parte delle società petrolifere.

E’ una situazione eccezionale e senza precedenti  nel resto del mondo. Il Comitato ha evidenziato l’assoluta pericolosità sia delle attività di ricerca che poi di estrazione del petrolio.

La sola presenza di navi o piattaforme nel Golfo di Taranto potrebbe avere ricadute immediate su tutto il comporto turistico, che costituisce una voce essenziale per la nostra economia.

Le spiegazioni del Capo Segreteria e del Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente non sono apparse assolutamente soddisfacenti.

Vi è stato un forte scambio di opinioni in ordine alla modalità di approccio alla questione che ha visto da una parte la delegazione partita dalla Regione Calabria forte e determinata nella difesa del territorio e dall’altra una sorta di atteggiamento prudenziale che non solo non ha rassicurato gli interlocutori, ma al contrario, ne ha rafforzato la convinzione a dover portare la questione in ben più alti livelli istituzionali.

La delegazione guidata dall’On.le Franchino Mario, ha ribadito l’intenzione di organizzare un fronte di contestazione interregionale con Puglia, Basilicata e Calabria, e una sollevazione popolare perchè è in gioco il futuro non solo dell’economia locale ma di tutto il sud Italia.

Non ci fermeremo assolutamente, siamo decisi più che mai a proteggere l’ambiente e la salute e soprattutto, ad adoperarci per l’applicazioen rigorose delle regole e della legge.

In effetti, contrariamente a quanto ribadito durante l’incontro del 27 giungo dal Ministero dell’Ambiente, vi sono numerose e rilevanti leggi che impongo alle istituzioni di applicare il principio di precauzione e che in sostanza consente di non concedere l’autorizzazione richiesta dalle compagnie petrolifere in assenza dei studi scientifici obbiettivi, trasparenti e imparziali in grado di escludere rischi per l’ambiente e per la salute dei cittadini.

Al contrario, vi sono numerose relazioni di illustri studiosi  che pongono una diretta correlazione tra l’attività di estrazione del petrolio in mare e la subsidenza. Un rischio simile non può certo essere corso da nessuna regione che si affaccia sul Mar Ionio.

Durante la riunione si è parlato anche delle royalties che le compagnie petrolifere riconoscono quale parziale mitigazione per l’impatto, ma la delegazione ha chiaramente rifiutato di discutere e approfondire la tematica non considerandola preminente rispetto alla tutela della salute dei cittadini.

Forte è la consapevolezza che il miraggio dei guadagni derivanti dall’estrazione non porta alcun vantaggio apprezzabile, circostanza evidente in Basilicata che dopo vent’anni di petrolio ha ricavato solo un trend negativo per  la disoccupazione in continua crescita, l’emigrazione dei giovani e l’inquinamento ambientale irreversibile.

La delegazione, inoltre, ha espresso consapevole e irrinunciabile impegno ad andare avanti indipendentemente da qualsiasi pressione o intervento.

L’Avv. Bellizzi ricorda anche che alcuni esponenti politici lucani, nel ruolo di componenti della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici (come appunto l’On.le Latronico Cosimo), hanno parlato di ambiente che non può essere un tema ideologico per frenare lo sviluppo.

A tale dichiarazione Mediterraneo No triv, che ha già registrato l’autorevole appoggio e sostegno del Vice-Presidente del Parlamento Europeo On.le Pittella, risponde che l’economia ad ogni costo non può essere un tema ideologico per danneggiare e compromettere la salute dei cittadini e l’ambiente.

L’esperienza dell’ILVA di Taranto dovrebbe insegnare a tutti, tanto più a chi ci dovrebbe rappresentare presso il Parlamento, che l’industria ad ogni costo alla lunga non paga nè in termini di sviluppo nè in termini di economia.

E se proprio l’esperienza di estrazione del petrolio in Basilicata non ha insegnato nulla in tutti questi anni, sarà dovere dei comitati dei cittadini e di quegli esponenti politici sensibili alla difesa del territorio, come dimostrato dalla delegazioni guidata dall’onle Franchino, a doversi impegnare per difendere la salute dei cittadini, il loro futuro economico, l’economia del turismo, della pesca e dell’agricoltura, che sono voci più che autorevoli dell’economia di Puglia, Basilicata e Calabria e non certo figlie minori rispetto all’industria del petrolio.

 

Comitato Mediterraneo No triv

Il suo portavoce AVV. Giovanna Bellizzi

 

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