In Basilicata almeno 50 mila persone con il diabete

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L’Onu ha dichiarato il 14 novembre Giornata Mondiale del Diabete.

Sabato e domenica prossimi in tutta Italia le Associazioni fra persone con diabete insieme a diabetologi, infermieri e altri volontari organizzeranno in varie città e paesi d’Italia 700 manifestazioni.

Cosa chiedono le persone con diabete in occasione della Giornata Mondiale del Diabete 2015?

«Chiedono che l’attenzione delle Autorità si traduca in erogazione di risorse. I diabetologi che vanno in pensione non sono sostituiti o lo sono con personale a tempo determinato. C’è troppo ospedale e poco territorio», risponde Antonio Papaleo, Coordinatore per la Basilicata della Giornata Mondiale del Diabete 2015; «l’assistenza al diabete non si dovrebbe fare solo in ospedale ma sul territorio, ‘sotto casa’ del paziente e questo aspetto va potenziato».

In Basilicata vivono almeno 50 mila persone con diabete (dati Osservatorio Ibdo-Istat 2014), delle quali 18 mila si stima abitino in provincia di Matera. Il loro numero cresce e crescerà a lungo, perché il diabete è diagnosticato sempre prima e meglio; perché le persone con diabete vivono più a lungo e perché le sbagliate abitudini alimentari e la sedentarietà che hanno caratterizzato la vita di tutti i lucani aumentano il rischio di svilupparlo.

«I lucani con diabete, bambini, giovani, adulti e anziani possono e vogliono scongiurare questi rischi – nota il Coordinatore nazionale della Giornata Mondiale del Diabete Giovanni Lamenza – Hanno bisogno però, come è loro diritto, di diagnosi corrette e precoci, assistenza appropriata, informazione chiara e puntuale, farmaci e strumenti adeguati per migliorare la qualità della vita. Così facendo cercano di risparmiare a se stessi e alla Regione i danni enormi delle complicanze».

«La Regione e in particolare l’Assessore alla Salute sono attenti alla assistenza alla persona con diabete – riconosce Antonio Papaleo, Coordinatore delle Associazioni Fand della Lucania – La nostra legge regionale sul diabete 9/2010 è all’avanguardia, anche se andrebbe implementata. Il Piano Nazionale Diabete è stato recepito subito. Ora si tratta di applicarlo».

Secondo Papaleo, Coordinatore regionale delle Associazioni fra persone con diabete, le forme più ‘difficili’ di diabete sono seguite bene. «Anche le prime visite, quelle che si richiedono alla diagnosi, avvengono con tempestività. Ma si fanno sempre più lunghi gli intervalli fra le visite di controllo per le persone con diabete di tipo 2 non complicato, che sono la maggioranza. Nei ‘buchi’ fra una visita e l’altra la situazione potrebbe aggravarsi creando disastrose complicanze».

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